Progetto LIGHT, al Senato il primo seminario formativo sull’antiriciclaggio

La vicepresidente di Confprofessioni, Claudia Alessandrelli: "Il progetto è estremamente attuale e culminerà con la presentazione di una proposta alla Commissione europea"

Ha preso il via giovedì 31 marzo, e si concluderà oggi, 1 aprile, a Roma, il seminario formativo “L’architettura dell’Ue contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo e il ruolo delle professioni legali” organizzato da Federnotai, nell’ambito del progetto LIGHT Preventing Money Laundering, promosso e coordinato  da Confprofessioni con il ruolo guida di Federnotai, e con il partenariato dell’Unione Internazionale dei notariati latini, del Consiglio generale del Notariato spagnolo, del CEPLIS, del Consiglio generale forense spagnolo e dell’Associazione di Donne Avvocato della Bulgaria.

Nella giornata di apertura, dopo gli interventi del Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze Maria Cecilia Guerra, del senatore Franco Mirabelli, della Vicepresidente di Confprofessioni Claudia Alessandrelli, del Presidente di Federnotai Edoardo Rinaldi, della Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato Valentina Rubertelli, sono intervenuti numerosi ospiti di eccellenza tra i quali Franco Roberti, parlamentare europeo e già Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Francesco Lo Voi, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, il notaio Cesare Licini, Felice Casson, senatore già Pubblico Ministero, Giuseppe Magliocco, Generale Comandante del Com. Tutela Economia e Finanza della Guardia di Finanza, Giacomo Oberto, Segretario generale dell’Unione Internazionale dei Magistrati, e Mario Palazzi, Sostituto Procuratore della Repubblica alla Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Roma.

Il progetto LIGHT ha come obiettivo quello di formare 240 professionisti tra notai e avvocati di Italia, Spagna, Bulgaria e Belgio, per analizzare la normativa esistente nell’ambito della prevenzione e del contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Il progetto culminerà con una proposta alla Commissione europea per migliorare l’efficacia dell’attuazione della normativa, sulla scia del modello adottato in Spagna dal notariato spagnolo.

“Sono due le motivazioni che hanno spinto Confprofessioni a promuovere e a coordinare il progetto LIGHT” spiega il notaio Claudia Alessandrelli, vicepresidente nazionale della Confederazione dei liberi professionisti. “La prima è di ordine generale, ovvero contribuire ad una adeguata formazione degli operatori del diritto, quali notai ed avvocati, al fine di conseguire una corretta, efficace ed uniforme attuazione della normativa europea, tema quest’ultimo molto caro alla Commissione europea. E, in quest’ottica, il tema della prevenzione e del contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo è stato scelto in quanto si inserisce nel tema più ampio della sicurezza, uno degli assi portanti della formazione giudiziaria europea”.

“La seconda ragione”, ha aggiunto Alessandrelli, “è di ordine particolare: nella predisposizione del progetto abbiamo seguito le indicazioni emerse dalla relazione della Commissione europea del 2019 a proposito della valutazione dei rischi connessi al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo che incidono sul mercato interno e sono connessi ad attività transfrontaliere. Tra gli obiettivi individuati dalla relazione, per superare alcuni aspetti di vulnerabilità e criticità, c’è proprio la necessità di aumentare la formazione”.

Nel corso del suo intervento, Alessandrelli ha poi sottolineato l’estrema attualità del progetto LIGHT, sia a livello di contesto normativo che di contesto operativo.

“Nel luglio 2021 è stato pubblicato dalla Commissione europea un pacchetto di proposte di riforma della normativa su riciclaggio e finanziamento terrorismo (tre regolamenti e la VI Direttiva). A tale proposito”, ha proseguito Alessandrelli, “i professionisti  si aspettano molto, specie a livello di unificazione della normativa europea in tale materia, per superare l’eccessiva frammentarietà delle varie normative, con particolare riferimento alla valutazione del rischio, alla identificazione del titolare effettivo, alla istituzione di un Registro unico dei titolari effettivi, all’ individuazione di un’unica autorità di vigilanza per i professionisti, al tema dei controlli e delle sanzioni”.

Il progetto è molto attuale anche sotto il profilo del contesto operativo in cui si colloca, ha precisato la Vicepresidente di Confprofessioni: “LIGHT è stato approvato nel luglio 2020 in piena pandemia ed emergenza, fattispecie caratterizzata da rilevante crisi del settore economico e finanziario, che al pari dei casi di calamità naturale, ha determinato una crescita esponenziale dei proventi derivanti dal malaffare. In tali contesti, come emerge dai rapporti UIF, la criminalità organizzata è sempre pronta ad inserirsi nel tessuto dell’economia legale e a confondersi con la società civile, così come è avvenuto recentemente per i 4 miliardi di frodi scoperte relativamente alla cessione dei crediti connessi ai bonus edilizi”.

“Il progetto, che terminerà nel novembre 2022, culminerà nella presentazione di una proposta alla commissione europea, basata, come best practice, sulla creazione di un sistema analogo a quello messo a punto dal notariato spagnolo” ha inoltre affermato la vicepresidente di Confprofessioni. “In Spagna, attraverso l’OCP (Organismo centralizzato di prevenzione del riciclaggio denaro), viene alimentato un database nel quale confluiscono e vengono aggregati i dati relativi agli atti notarili, con conseguente segnalazione di operazione sospette, nel caso in cui emerga una indicazione di anomalia o irregolarità. Questo sistema”, ha spiegato Alessandrelli, “grazie alla condivisione e circolazione dei dati e delle informazioni, sicuramente agevola la valutazione del rischio, attraverso l’emersione di irregolarità e facilita l’attività di segnalazione delle operazioni sospette. Di conseguenza”, conclude, “migliora l’efficacia della applicazione delle norme, obiettivo finale del progetto”.

“Il Notariato italiano produce, da solo, oltre il 92% delle segnalazioni di operazioni sospette di tutti i professionisti. Ma non basta” ha commentato il presidente di Federnotai, Edoardo Rinaldi. “Si chiede ora di passare a un livello superiore per poter tracciare quelle operazioni che, divise fra singoli notai, non permettono di percepire un disegno criminoso. Noi siamo pronti. Tuttavia, è necessaria una normativa che autorizzi l’aggregazione e la trattazione dei dati ricavati dagli atti notarili in una banca dati informatica che generi la segnalazione di operazioni sospette, a fianco delle segnalazioni dei singoli notai”.

Tutti i relatori hanno condiviso l’estrema attualità del tema sul quale verte il progetto LIGHT, oltre che l’efficacia del sistema messo a punto dal notariato spagnolo per la segnalazione di operazioni sospette.