Al via la road map per semplificare gli adempimenti legislativi e amministrativi

Il piano d’azione di Confprofessioni sarà presentato al ministro Madia il prossimo 1° luglio Fisco, edilizia, prestazioni sanitarie. Parte da qui la lunga marcia verso la “rottamazione” degli adempimenti inutili o obsoleti, che Confprofessioni porterà il prossimo 1° luglio all’attenzione del ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, per sciogliere lacci e
Il piano d’azione di Confprofessioni sarà presentato al ministro Madia il prossimo 1° luglio

Fisco, edilizia, prestazioni sanitarie. Parte da qui la lunga marcia verso la “rottamazione” degli adempimenti inutili o obsoleti, che Confprofessioni porterà il prossimo 1° luglio all’attenzione del ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, per sciogliere lacci e lacciuoli che si sono stratificati nel tempo a causa di una eccessiva proliferazione e sovrapposizione di leggi nazionali e regionali, normative europee recepite a singhiozzo e sempre fuori tempo dal Parlamento, e provvedimenti amministrativi di varia natura, che hanno finito col paralizzare il sistema Paese.  Una road map messa a punto da chi subisce quotidianamente la tortuosità di un ginepraio di norme, spesso incomprensibili anche agli stessi addetti ai lavori, che trovano terreno fertile nell’apparato burocratico della Pubblica Amministrazione e si autoalimentano nella frammentazione regolatoria delle Regioni.

 

Fisco, edilizia e prestazioni sanitarie sono i tre settori che stanno in cima alla graduatoria dei primi 100 adempimenti da semplificare stilata dal ministero per la Semplificazione: materie che coinvolgono in pieno l’attività delle professioni economiche, tecniche e sanitarie, sulle quali Confprofessioni sta lavorando per snellire procedure, tempi e costi. Un esempio: per ottenere il rilascio di un permesso edilizio in Italia il professionista deve attendere 231 giorni e sottoporsi a 13 procedure per un costo pari al 253,6% del reddito pro capite. Sono questi i dati della Banca mondiale e dell’International Finance Corporation così come pubblicati dal Doing business in Italia 2013. “Numeri che sovvertono il diffuso sentir comune di chi sostiene che le leggi complicate vengono confezionate per dare lavoro ai professionisti” afferma il notaio Claudia Alessandrelli, delegata per la semplificazione di Confprofessioni. “Una vera e propria mistificazione per scaricare l’inefficienza della burocrazia sulle vere vittime di questa involuzione normativa”

 

Lo sforzo di Confprofessioni sullo scivoloso sentiero della semplificazione normativa e amministrativa è documentato, tra l’altro, dall’atto conclusivo sull’indagine conoscitiva sulla semplificazione  legislativa e amministrativa presentato lo scorso 29 marzo dalla Commissione parlamentare presieduta da Bruno Tabacci, alla presenza del presidente della Camera, Laura Boldrini.  Un’indagine, per molti versi impietosa, che ha visto la partecipazione attiva di Confprofessioni, audita dalla Commissione parlamentare il 10 febbraio 2014, dove è stato messo in evidenza “il ruolo fondamentale del professionista come filtro fra gli interessi e le aspettative della Pubblica Amministrazione e le esigenze sia della società civile sia del mondo imprenditoriale” sottolinea il documento finale della Commissione Tabacci. “Sui temi della semplificazione normativa (anche con riguardo all’assetto delle competenze tra Stato e Regioni) e dell’attuazione degli adempimenti previsti negli atti normativi” aggiunge Alessandrelli “abbiamo formulato tre proposte concrete, che sono state recepite dalla Commissione tra le linee d’azione conclusive: redazione di codici e testi unici; qualità della regolamentazione; incentivare e diffondere le migliori pratiche in uso nelle amministrazioni al fine di creare una competizione virtuosa”.

 

Il percorso verso la rottamazione delle norme inutili è ancora lungo e pieno d’insidie. E solo attraverso uno schietto confronto tra chi fa le leggi e chi è tenuto ad applicarle si può raggiungere l’obiettivo  “di individuare le migliori pratiche da diffondere e le criticità da superare, attraverso l’interazione con tutti i soggetti interessati: OCSE, istituzioni, imprese, sindacati, liberi professionisti, cittadini”, recita il documento conclusivo della Commissione parlamentare per la Semplificazione. Non è solo un auspicio, ma un impegno che Confprofessioni ha fatto proprio e vuole portare fino in fondo, perché sono proprio i professionisti i soggetti che soffrono di più i mali della burocrazia.