JEAN-CLAUDE JUNCKER PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Economia sociale, crescita sostenibile e investimenti, libera circolazione tra gli obiettivi illustrati nell’Audizione in plenaria a Strasburgo Durante la sessione plenaria di Strasburgo del 15 luglio, Jean-Claude Juncker, candidato designato, è stato confermato presidente della Commissione europea. I voti ottenuti da Juncker ammontano a 422, ben superiori alla maggioranza assoluta di 367 e anche al
Economia sociale, crescita sostenibile e investimenti, libera circolazione tra gli obiettivi illustrati nell’Audizione in plenaria a Strasburgo

Durante la sessione plenaria di Strasburgo del 15 luglio, Jean-Claude Juncker, candidato designato, è stato confermato presidente della Commissione europea. I voti ottenuti da Juncker ammontano a 422, ben superiori alla maggioranza assoluta di 367 e anche al risultato ottenuto cinque anni fa dal suo predecessore, José Manuel Barroso. Juncker godeva del sostegno dei gruppi politici PPE, S&D, ALDE e di parte dei Verdi; al contrario, ECR e GUE/NGL non lo consideravano il candidato ideale. Juncker costituisce il primo presidente della Commissione eletto democraticamente, ma anche il primo a non avere l’approvazione unanime da parte del Consiglio: i premier della Gran Bretagna Cameron e dell’Ungheria Orban, infatti, hanno insistito nel non volerlo sostenere.

Nella dichiarazione tenuta in mattinata presso l’aula plenaria, Juncker aveva illustrato quelli che sarebbero stati gli orientamenti generali del suo futuro mandato. Tra i punti prioritari: un’economia sociale di mercato, al servizio dei cittadini, abbinata al dialogo sociale; crescita sostenibile e investimenti, auspicando la realizzazione, entro febbraio 2015, di un programma di 300 miliardi di investimenti pubblici e privati per i prossimi tre anni; il completamento del mercato digitale; l’efficienza energetica e la diversificazione delle fonti; la difesa del principio della libera circolazione dei lavoratori; la lotta contro il riciclaggio di denaro, contro l’evasione e la frode fiscale; la trasparenza dei negoziati del TTIP; la questione dell’immigrazione e della migrazione, dichiarate problemi comuni all’Europa tutta e non di singoli Stati membri.

In particolare, Juncker ha invitato a non violare le promesse assunte con il patto di stabilità e di crescita, nonostante ci sia la possibilità di sfruttare degli spazi di flessibilità. In merito al suo trascorso impegno quale presidente dell’Eurogruppo, ha chiesto di non sottostimare quanto fatto in passato, ma ha anche ammesso che qualcosa avrebbe potuto essere fatto meglio, promettendo di ripensare lo strumento della trojka, rendendola più democratica, e di effettuare studi sull’impatto sociale in caso di futuri eventuali programmi di adeguamento. Ha inoltre dichiarato di essere fiero di aver varato la moneta unica, perché l’Euro difende l’Europa, la sua economia e i suoi cittadini.

Guarda la dichiarazione di Juncker presso la plenaria