Sblocca Italia, si parte dalle infrastrutture

Il Consiglio dei ministri ha approvato il pacchetto di misure urgenti per l’apertura dei cantieri e la realizzazione delle opere pubbliche. Pù spazio alla semplificazione burocratica Dall’Alta velocità Napoli-Bari al collegamento ferroviario Palermo Messina fino agli aeroporti di  Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno. Quello sulle infrastrutture è il capitolo più corposo del pacchetto Sblocca
Il Consiglio dei ministri ha approvato il pacchetto di misure urgenti per l’apertura dei cantieri e la realizzazione delle opere pubbliche. Pù spazio alla semplificazione burocratica

Dall’Alta velocità Napoli-Bari al collegamento ferroviario Palermo Messina fino agli aeroporti di  Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno. Quello sulle infrastrutture è il capitolo più corposo del pacchetto Sblocca Italia, varato venerdì 29 agosto dal Consiglio dei ministri. L’obiettivo dichiarato del governo Renzi è quello di riaprire i cantieri e portare a termine una significativo numero di opere pubbliche già finanziate, anche attraverso la semplificazione burocratica. Massima attenzione all’emergenza del dissesto idrogeologico.

Sul fronte delle opere infrastrutturali, il decreto Sblocca Italia si basa su quattro criteri: semplificazione burocratica; cantierabilità delle opere; aumento degli investimenti privati in infrastrutture autostradali e semplificazione edilizia. 

Semplificazione burocratica. Norme che sbloccano opere già finanziate in modo che i cantieri possano partire con largo anticipo rispetto alle previsioni. È il caso della AV/AC Napoli-Bari (valore 6 miliardi e 700 milioni) che aprirà i cantieri nel novembre 2015 invece che nel gennaio 2018 e del collegamento ferroviario Palermo-Catania-Messina (valore 5 miliardi e 200 milioni, apertura cantieri dicembre 2015). Con lo stesso criterio vengono sbloccati gli interventi sugli aeroporti (Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno per un valore complessivo di 4 miliardi e 600 milioni) e gli investimenti previsti nel contratto di programma con Rfi per la manutenzione straordinaria degli impianti (220 milioni). Rientra in questa fattispecie anche la defiscalizzazione degli investimenti privati per l’autostrada Orte-Mestre (10 miliardi 400 milioni).

La cantierabilità delle opere. Vengono sbloccate opere già finanziate con immissione di nuove risorse a condizione che i cantieri (non l’approvazione del piano finanziario, non il progetto né la gara di appalto) di queste opere aprano entro date certe nell’arco di dieci mesi dall’approvazione del decreto. Questo pacchetto di interventi è finanziato con quasi 4 miliardi di euro (3 miliardi 890 milioni), di cui 841 milioni dal fondo revoche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e 3 miliardi 48 milioni dal Fondo di coesione e sviluppo. 

L’aumento degli investimenti privati in infrastrutture autostradali attraverso la revisione e quindi l’eventuale allungamento delle concessioni (la proposta è stata notificata dal ministro Lupi alla Commissione europea) con la contestuale moderazione degli incrementi tariffari dei pedaggi autostradali. Il valore delle opere realizzabili con questa norma, e sulle quali si sono impegnate le società concessionarie, è di 12 miliardi 200 milioni. 

Semplificazione edilizia. Vengono stabilizzati gli incentivi fiscali per gli interventi di efficientamento energetico e adeguamento antisismico. Nuove misure per dare certezza sui tempi di esecuzione degli interventi edilizi. Sgravi fiscali per gli investimenti in abitazioni in locazione. Agevolazioni fiscali per le permute immobiliari che prevedono l’acquisto di immobili ad alto rendimento energetico.