Al via il progetto SD4EU, dialogo sociale per l’equità di genere

I partecipanti, provenienti da diversi Paesi europei, si sono riuniti presso la sede nazionale di Confprofessioni. Obiettivo, rafforzare il confronto e le competenze delle parti sociali sulle questioni di genere, in particolare la gender equality in ambito lavorativo

Ha preso ufficialmente il via il progetto europeo SD4EU (Social Dialogue for a Union of equality), con la riunione di avvio tenutasi a Roma nei giorni 6 e 7 maggio 2024. Provenienti da diversi Paesi europei, i rappresentanti dei partner di progetto si sono riuniti presso la sede di Confprofessioni. Il progetto SD4EU, incentrato sull’uguaglianza di genere e finanziato dall’Unione europea, è il quarto progetto coordinato da Confprofessioni nell’ambito del dialogo sociale. L’obiettivo è quello di contribuire alla promozione del dialogo sociale, potenziando le competenze delle parti sociali e offendo una nuova prospettiva su come il dialogo sociale affronta le questioni di genere. Il focus sarà posto su tre temi particolari, selezionati in quanto cruciali per il mondo del lavoro: il divario retributivo di genere, la protezione sociale, l’equilibrio lavoro-famiglia.

I beneficiari del progetto sono: il Consiglio europeo delle libere professioni; la Federazione delle associazioni professionali di Malta (MFPA); l’Unione delle libere professioni intellettuali del Belgio (UNPLIB); EQUAL Ireland; UILTuCS. Inoltre, partecipano come enti associati: l’Unione delle libere professioni francesi; Eurocadres; l’Università di Roma Tor Vergata.

Le riunioni di Roma hanno avuto lo scopo di allineare tutti i partecipanti rispetto agli obiettivi del progetto, favorire la conoscenza reciproca e delineare il programma di lavoro. Grazie alle presentazioni di Confprofessioni, è stato chiarito cosa dovrà essere fatto, da chi e secondo quali tempistiche. Si è inoltre discusso dell’opportunità di focalizzarsi sull’“equità di genere”, anziché sull’“uguaglianza di genere”: ciò significa riconoscere l’esistenza di disuguaglianze, e di conseguenza la necessità di interventi mirati per correggere gli squilibri esistenti, invece di limitarsi a fornire le stesse risorse a tutti. All’ordine del giorno anche le attività previste, sia quelle imminenti sia quelle a lungo termine: dalla ricerca preliminare sulla definizione di genere – per la quale è stato indetto un bando per il reclutamento di tre ricercatori – ai seminari transnazionali, dalla roadmap per un’Unione all’insegna dell’equità fino alla conferenza conclusiva che si terrà a Bruxelles nel 2026.