Oggi, 11 novembre, prende ufficialmente il via la COP29, la conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che quest’anno si tiene a Baku, capitale dell’Azerbaigian, fino al 22 novembre 2024. Un punto cruciale delle discussioni riguarderà la transizione verso un’economia verde, che dovrà essere accompagnata dal rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori. Le politiche di transizione giusta non devono solo promuovere la sostenibilità ambientale, ma anche garantire una protezione sociale adeguata a tutti, con particolare attenzione alla sicurezza sul lavoro, all’uguaglianza di genere e alle necessità delle popolazioni vulnerabili come le donne e le comunità indigene.
In apertura della conferenza, è stato ribadito l’importanza di un impegno globale che coniughi la sostenibilità con la giustizia sociale. La transizione giusta deve essere inclusiva, creando opportunità di lavoro dignitoso nei settori sostenibili e contribuendo alla resilienza climatica attraverso il dialogo sociale e lo sviluppo delle competenze. Un altro punto centrale riguarda la finanza climatica, vista non come un atto di beneficenza, ma come un investimento necessario per favorire la transizione ecologica, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Secondo il segretario esecutivo della UNFCCC, Simon Stiell, “se almeno due terzi dei paesi non possono permettersi di ridurre le emissioni rapidamente, allora ogni paese pagherà un prezzo pesante”. In questo contesto, è essenziale garantire un accesso equo ai finanziamenti, affinché nessun paese venga lasciato indietro.
L’Organizzazione ha anche sottolineato la necessità di un sistema finanziario globale riformato che consenta ai paesi in via di sviluppo di avere il “fiscal space” necessario per finanziare la loro transizione ecologica. L’adattamento e la mitigazione attraverso obiettivi comuni, come l’attivazione dei mercati internazionali del carbonio, devono andare di pari passo con la definizione di target ambiziosi per ridurre le disuguaglianze sociali ed economiche. La cooperazione globale è essenziale per evitare che la crisi climatica aggravi ulteriormente le disuguaglianze preesistenti.
In apertura dei lavori della COP29, Simon Stiell ha ribadito l’urgenza di un’azione condivisa. Il suo discorso inaugurale ha sottolineato che “è il momento di mostrare come la cooperazione globale possa rispondere a questa sfida. Non possiamo permetterci di fallire. La determinazione umana, la resilienza e la volontà di agire sono ciò che ci daranno la forza di andare avanti”. Questo messaggio si rivolge a tutte le nazioni affinché affrontino la crisi climatica con un approccio che integri le sfide ambientali e quelle sociali, garantendo un futuro sostenibile e giusto per tutti.