15 novembre, European Equal Pay Day

Oggi si celebra la Giornata europea per la parità retributiva. L'Unione Europea si impegna a combattere il divario salariale con misure tangibili e politiche tese a promuovere la parità tra uomini e donne

Oggi, 15 novembre, si celebra la Giornata europea per la parità retributiva, un’occasione per riflettere su una realtà ancora inaccettabile: in Europa, le donne guadagnano in media il 13% in meno rispetto agli uomini. Questa disparità corrisponde a circa un mese e mezzo di salario all’anno, il che significa che, da oggi fino alla fine dell’anno, le donne lavorano “gratuitamente” rispetto ai colleghi uomini. La giornata ci invita a riconoscere questa disuguaglianza persistente e a chiedere azioni concrete per colmare il gap salariale.

In questo contesto, la Vicepresidente della Commissione Europea, Věra Jourová, insieme ai Commissari Nicolas Schmit e Helena Dalli, ha ribadito l’impegno dell’Unione Europea nel ridurre tale divario attraverso politiche mirate e normative specifiche. Nonostante alcuni progressi, come l’aumento dell’occupazione femminile e la lieve riduzione della differenza retributiva, restano ostacoli significativi da superare. Un esempio evidente è la carenza di servizi di assistenza che facilitino un miglior bilanciamento tra vita lavorativa e familiare, una problematica che colpisce principalmente le donne, considerando che il 90% della forza lavoro nel settore dell’assistenza è femminile. Per affrontare queste sfide, la Commissione Europea ha esortato gli Stati membri a investire in servizi di assistenza di qualità, accessibili e sostenibili, che possano migliorare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e favorire la resilienza economica dell’Europa. Al contempo, la Commissione ha sottolineato che le donne sono ancora concentrate in settori a bassa retribuzione e con orari ridotti, a causa di persistenti ineguaglianze sociali.

Tra le principali iniziative per promuovere la parità salariale si possono annoverare molteplici iniziative, di seguito catalogate.

  • La Gender Equality Strategy (2020-2025), che mira a eliminare le disuguaglianze tra uomini e donne in vari ambiti. Questa strategia si concentra sulla parità retributiva, sull’eliminazione della violenza di genere, sulla parità nei ruoli decisionali, sull’accesso ai servizi di assistenza e sulla promozione dell’uguaglianza a livello globale. La Commissione sta anche rafforzando le normative per offrire alle donne maggiore protezione e opportunità economiche.
  • L’EU Action for Equal Pay, lanciato nel dicembre 2022 che include misure come la Direttiva 2006/54/EC, che stabilisce regole chiare per garantire pari salario per lo stesso lavoro tra uomini e donne. È stato creato anche un Piano d’Azione per affrontare le cause strutturali del divario salariale, come la segregazione settoriale e la valorizzazione del lavoro femminile. Per migliorare la trasparenza salariale, sono state introdotte nuove normative che semplificano l’individuazione e la lotta contro le disuguaglianze salariali. Inoltre, le grandi aziende sono ora tenute a garantire che almeno il 40% dei membri del loro consiglio di amministrazione provenga dal genere meno rappresentato.
  • La Direttiva sui Salari Minimi Adeguati, adottata nell’ottobre 2022, con l’obiettivo di garantire che i salari minimi siano sufficienti per consentire a tutti i lavoratori di vivere dignitosamente. Gli Stati membri sono chiamati a recepire queste nuove norme entro il 15 novembre 2024, per evitare di incorrere in procedure di infrazione.
  • La Strategia Europea per l’Assistenza, lanciata nel settembre 2022, punta a garantire servizi di assistenza di qualità e accessibili in tutta l’Unione. Tra gli obiettivi della strategia, vi sono la revisione degli obiettivi di Barcellona per l’educazione e la cura della prima infanzia e il miglioramento dell’accesso all’assistenza a lungo termine per anziani e disabili.
  • La Direttiva sull’Equilibrio tra Vita Professionale e Vita Familiare, adottata nel 2022, mira a riequilibrare le responsabilità familiari, che gravano in maniera sproporzionata sulle donne.

 

Per contrastare questi problemi, nel 2023 l’Unione Europea ha lanciato la campagna #EndGenderStereotypes, mirata a smantellare gli stereotipi di genere che influenzano la scelta professionale, la condivisione delle responsabilità di assistenza e la parità nel processo decisionale.

In conclusione, l’Unione Europea sta compiendo importanti passi per ridurre le disuguaglianze di genere e garantire pari opportunità per le donne in tutti i settori della vita sociale, economica e politica. Le azioni in corso mirano a combattere la violenza di genere, migliorare l’accesso alle posizioni decisionali e ridurre il divario salariale, con l’obiettivo di creare una società più giusta e inclusiva per tutti.

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