Commissione SEDEC, le priorità per il 2025-2030

La SEDEC (Commission for Social Policy, Education, Employment, Research and Culture) ha delineato un nuovo progetto per un’Europa inclusiva, sostenibile e dinamica

Durante una riunione del 6 dicembre, i membri della Commissione SEDEC (che si occupa di politica sociale, istruzione, occupazione, ricerca e cultura) hanno discusso le priorità per il periodo 2025-2030. L’obiettivo principale è migliorare i diritti sociali, promuovere le competenze e stimolare l’innovazione nelle città e nelle regioni europee, affrontando sfide come la povertà, la creazione di posti di lavoro di qualità, l’integrazione dei giovani nella vita politica e sociale, e la partecipazione culturale.

In aggiunta, la Commissione SEDEC ha collaborato con altre istituzioni europee, come la DG RTD (Ricerca e Sviluppo), la DG EAC (Istruzione, Gioventù, Sport e Cultura) e il JRC (Centro Comune di Ricerca), per creare un piano d’azione congiunto. Quest’ultimo ha portato alla stesura di un nuovo accordo di cooperazione tra il Comitato delle Regioni (CdR) e la Commissione Europea, che rafforza il ruolo del CdR nel sostenere la ricerca e l’innovazione (R&I) a livello locale e nel creare forti alleanze all’interno dell’Unione Europea.

Durante l’incontro, si è parlato anche di alcune iniziative particolarmente rilevanti. Una di queste è il progetto pilota del nuovo Bauhaus europeo, lanciato dal Parlamento europeo, che mira a supportare i piccoli comuni e le regioni nell’applicazione dei principi di inclusione, bellezza e sostenibilità. Questo progetto è stato visto come un’opportunità per dare una mano ai comuni con meno risorse, offrendo 30.000 euro in buoni ai comuni con meno di 20.000 abitanti per aiutarli a mettere in pratica i progetti del Bauhaus europeo. Inoltre, è in fase di creazione un centro che aiuterà gli sviluppatori di progetti a mettersi in contatto con gli investitori, in modo che anche le comunità più piccole possano beneficiare di questo ambizioso progetto.

Un altro tema discusso è il premio Capitale europea della gioventù, che viene assegnato ogni anno per premiare le città che promuovono la partecipazione dei giovani nella governance locale. Questo premio celebra le città che mettono al centro i giovani, coinvolgendoli attivamente nelle decisioni che riguardano la gestione della città stessa. Il premio per il 2024 è stato assegnato a Gand, che ha presentato un progetto innovativo chiamato “We Are The City”, focalizzato sulla partecipazione dei giovani, sulla promozione della diversità e sull’affrontare le sfide sociali. Le città che desiderano candidarsi per il titolo di Capitale europea della gioventù 2028 possono già inviare le loro proposte.

Al contempo, la Commissione SEDEC ha affrontato il tema dei progetti Capitale europea della cultura e del Marchio del patrimonio europeo, sottolineando come sia fondamentale il ruolo degli enti locali e regionali per assicurare che questi progetti abbiano un impatto duraturo e sostenibile. È stato ribadito che la collaborazione con le comunità locali è essenziale per sviluppare la cultura e l’economia in modo che possano crescere in modo equilibrato, mantenendo però il patrimonio culturale e la diversità che sono alla base dell’identità europea.

Infine, si è parlato dell’Osservatorio delle città culturali e creative, un’iniziativa che aiuta le città a valutare i propri punti di forza culturali e le aree di miglioramento. La versione 2023 di questo strumento è stata aggiornata con metodi e indicatori migliorati, così da supportare meglio le città nello sviluppo di politiche culturali e creative. I membri hanno discusso su come utilizzare questo strumento per promuovere la collaborazione tra le città e favorire la crescita culturale nelle regioni.

Ulteriormente a queste discussioni, sono stati nominati due nuovi relatori per temi fondamentali. Melanie Kühnemann-Grunow (DE/PSE) si occuperà del parere sull’attuazione dello Spazio europeo della ricerca (SER), concentrandosi sul rafforzamento della ricerca e dell’innovazione in Europa. Tine Radinja (SI/Verdi), invece, si occuperà di un altro tema altrettanto importante: l’equità intergenerazionale, lavorando per costruire società più inclusive e sostenibili a livello locale e regionale.

In conclusione, queste iniziative e discussioni dimostrano l’impegno della Commissione SEDEC sta tracciando un futuro per il 2025-2030 incentrato su un’Europa più inclusiva, sostenibile e dinamica, con le città e le regioni protagoniste del cambiamento.

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