Un sondaggio condotto da Eurofound nel 2024 rivela che, nonostante il forte desiderio dei lavoratori di continuare a lavorare da casa, le opportunità di lavoro remoto stanno diminuendo. Dallo scorso anno, sempre più persone sono tornate a lavorare in ufficio, con la percentuale di chi lavora esclusivamente da casa che è scesa, mentre è aumentata quella di chi lavora solo in ufficio, passando dal 36% nel 2023 al 41% nel 2024.
L’indagine “Living and working in the EU”, svolta nella primavera del 2024 in vari paesi europei, ha anche messo in luce preoccupazioni legate alla pandemia. Tra queste, l’aumento del costo della vita, i problemi di salute mentale, le difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari e l’equilibrio tra lavoro e vita privata.
Benché il lavoro da remoto fosse in forte crescita durante la pandemia, grazie all’adozione delle nuove tecnologie, dal 2023 le opportunità di lavorare da casa sono inferiori, nonostante la persistente domanda da parte dei lavoratori.
Tra il 2022 e il 2024, la percentuale di donne che lavorano esclusivamente da casa è passata dal 14% al 10%, mentre quella degli uomini è scesa dal 10% al 7%. Malgrado ciò, il modello di lavoro ibrido che prevede una combinazione di lavoro da casa e in ufficio resta molto diffuso. Per la prima volta, inoltre, la survey ha rivelato che ci sono più donne che uomini a lavorare esclusivamente in ufficio.
Le differenze di genere continuano a emergere anche nelle opportunità di lavoro remoto. Gli uomini, infatti, hanno maggiori probabilità di poter lavorare in modalità ibrida rispetto alle donne. Inoltre, sebbene sia uomini che donne desiderino lavorare da casa almeno alcune volte alla settimana, la preferenza per il lavoro remoto è aumentata dal 13% nel 2020 al 24% nel 2024. Ciononostante, la situazione varia da paese a paese: nei Paesi Bassi, ad esempio, molti uomini hanno accesso al lavoro remoto, mentre a Cipro la maggior parte delle donne lavora solo in ufficio.
La ricerca ha anche evidenziato un aumento delle preoccupazioni legate al lavoro che invade la vita privata. Nel 2024, il 30% dei lavoratori ha dichiarato di essere preoccupato per il lavoro fuori orario, una percentuale simile a quella rilevata nel 2020, quando la pandemia aveva esacerbato questo problema. Il 30% ha anche dichiarato che il lavoro impedisce loro di trascorrere del tempo con la famiglia. Questo potrebbe essere legato alla diminuzione del lavoro remoto, che durante la pandemia aveva offerto maggiore flessibilità, ma che ora contribuisce a una minore separazione tra vita professionale e privata, con un impatto maggiore sulle donne, che devono spesso gestire anche i compiti domestici.
Il modello ibrido sembra essere la soluzione del futuro, soprattutto per i genitori, grazie alla flessibilità che offre. Per quanto le difficoltà economiche, come l’aumento del costo della vita, e l’elevato carico di lavoro continuano a influire negativamente sul benessere dei lavoratori. Le politiche europee mirano a sostenere l’equilibrio tra vita lavorativa e privata, promuovendo l’uguaglianza e aiutando chi ha responsabilità familiari.
Nonostante, le opportunità di lavoro remoto stanno diminuendo e persistono disuguaglianze nell’accesso a queste modalità. In futuro, il lavoro ibrido potrebbe diventare la norma, ma sarà fondamentale un’evoluzione delle politiche e del mercato del lavoro per permettere a più persone, in particolare le donne, di accedervi.
Il prossimo aggiornamento del sondaggio, previsto per aprile 2025, offrirà ulteriori spunti su come queste dinamiche progrediranno.