A Bruxelles si è tenuto il Tripartite Social Summit, l’appuntamento che due volte l’anno riunisce i leader delle istituzioni europee e le parti sociali per discutere le principali sfide economiche e del lavoro. Il tema di questa edizione è stato il rilancio dell’Europa in un contesto geopolitico sempre più complesso, con l’obiettivo di rafforzare la competitività e attrarre investimenti senza sacrificare la qualità dell’occupazione e il modello sociale europeo.
La discussione ha toccato diversi punti chiave, a partire dalla necessità di investire nelle competenze per sostenere l’occupazione e migliorare la competitività dell’Unione. In un momento in cui le tensioni globali, la guerra in Ucraina e l’aumento dei dazi commerciali stanno mettendo sotto pressione l’economia europea, i partecipanti hanno sottolineato l’importanza non solo di mantenere la coesione interna, ma anche di costruire alleanze strategiche con partner esterni. Si è parlato anche del ruolo della politica di coesione nell’aumentare la competitività dell’UE e della necessità di investire nei servizi pubblici, oltre che nella difesa, per garantire stabilità e crescita. Un tema particolarmente sentito è stato il disagio sociale diffuso, soprattutto tra i giovani, e la necessità di restituire loro fiducia nel futuro.
António Costa, presidente del Consiglio europeo, ha ribadito l’importanza di un confronto costante tra sindacati e datori di lavoro a tutti i livelli, europeo, nazionale e locale. “Un dialogo solido tra sindacati e datori di lavoro, a livello europeo, nazionale e locale, è al cuore del nostro modello sociale europeo. Mentre le nostre economie attraversano profonde trasformazioni, questo dialogo è più essenziale che mai per promuovere posti di lavoro di qualità, rafforzare la nostra competitività e costruire insieme un futuro più resiliente e sostenibile”, ha dichiarato.
Al summit hanno partecipato le principali organizzazioni di rappresentanza, tra cui BusinessEurope, la Confederazione Europea dei Sindacati (ETUC), SGI Europe, SMEunited ed Eurocadres. Presenti anche i ministri polacchi Adam Szłapka, responsabile per gli Affari europei, e Agnieszka Dziemianowicz-Bąk, ministro per la Famiglia, il Lavoro e le Politiche sociali, in rappresentanza della presidenza di turno del Consiglio dell’UE.
Un punto centrale del dibattito è stato il ruolo della contrattazione collettiva nel garantire condizioni di lavoro dignitose e nel contrastare il malessere sociale. Il messaggio emerso è chiaro: per affrontare le sfide del presente e del futuro, l’Europa ha bisogno di coesione, investimenti mirati e soprattutto di un dialogo sociale solido e costruttivo.