Semplificazione normativa, valorizzazione del ruolo delle parti sociali, promozione della cultura della sicurezza sin dalle scuole, investimenti su formazione e prevenzione. Sono le principali proposte presentate da Confprofessioni in occasione dell’incontro tra Governo e parti datoriali sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che si è svolto oggi a Palazzo Chigi.
«I liberi professionisti rappresentano una risorsa strategica per affrontare con competenza e concretezza il tema della sicurezza sul lavoro. Siamo pronti a offrire il nostro contributo nei tavoli tecnici che il Ministro del Lavoro vorrà attivare, offrendo un contributo concreto e competente, frutto dell’esperienza maturata sul campo». ha dichiarato Luigi Carunchio, segretario di Confprofessioni. «La coerenza e la concretezza delle misure proposte riflettono l’impostazione tecnica del Ministero, ben allineata con le esigenze reali delle professioni e con le nostre proposte su semplificazione e formazione».
Le proposte di Confprofessioni: semplificazione, formazione e cultura sicurezza
Nel suo intervento, Carunchio ha evidenziato due punti centrali:
Semplificazione – Confprofessioni ha ribadito la necessità di una revisione del Testo Unico sulla salute e sicurezza (D.lgs. n. 81/2008), con l’obiettivo di:
- eliminare adempimenti burocratici superflui;
- introdurre regole chiare e uniformi per gli organi di vigilanza;
- reintrodurre la norma di delega prevista dalla legge n. 81/2017, per adattare la disciplina agli studi professionali e agli uffici a basso rischio e con pochi dipendenti.
Formazione – La Confederazione ha proposto di valorizzare i fondi interprofessionali nella formazione sulla sicurezza, chiedendo di escluderli dalla disciplina sugli Aiuti di Stato, dal momento che i reali beneficiari sono i lavoratori, non le imprese. È fondamentale sostenere la bilateralità senza oneri aggiuntivi per aziende e associazioni e garantire una maggiore partecipazione delle strutture più piccole ai percorsi di aggiornamento finanziati.
Un’ulteriore proposta ha riguardato il tema della “cultura della sicurezza”, la Confederazione ritiene importante garantire una formazione efficacie sin dalle scuole. «L’insegnamento della sicurezza deve essere incluso nei percorsi scolastici», ha dichiarato Carunchio. «Bisogna prevedere che tutti gli studenti ricevano attestati di formazione sulla salute e sicurezza, assicurando così lavoratori già preparati e consapevoli prima del loro ingresso nel mondo del lavoro».
Confprofessioni ha infine sottolineato l’importanza di investire nella prevenzione e nell’innovazione, anche attraverso il PNRR, incentivando l’adozione di modelli avanzati, inclusi strumenti basati sull’intelligenza artificiale, in linea con l’Accordo Stato-Regioni in materia di formazione.