1. Direttiva sui tirocini
Il Consiglio ha adottato un “orientamento generale” su una proposta di direttiva volta a migliorare le condizioni di lavoro dei tirocinanti e a contrastare i tirocini falsi. La proposta è stata pubblicata come pacchetto insieme a una proposta di raccomandazione del Consiglio del 2024 su un quadro di qualità rafforzato per i tirocini e in sostituzione della raccomandazione del Consiglio del 10 marzo 2014. Attualmente, i dati sui diritti dei tirocinanti nell’UE sono preoccupanti: spesso sono soggetti a condizioni di lavoro inique, a trattamenti diseguali da parte dei datori di lavoro, a tirocini “falsi” che precludono il godimento e la tutela dei diritti loro spettanti. In tal senso, la direttiva mira a:
- migliorare le condizioni di lavoro dei tirocinanti: equo trattamento, giusta retribuzione, regolarità dei contratti;
- contrastare i casi in cui i tirocini vengono utilizzati per mascherare rapporti di lavoro regolari, attraverso controlli e ispezioni;
- consentire ai rappresentanti dei lavoratori di poter rappresentare legalmente i tirocinanti in caso di cattive pratiche lavorative.
La direttiva ha un duplice ambito di applicazione: verso tirocinanti in un rapporto di lavoro e verso chiunque svolga un tirocinio “finto”. Inoltre, sostituisce il termine di “dipendente regolare” con “dipendente comparabile” e rispetta la diversità dei sistemi nazionali, lasciando agli Stati membri la flessibilità di scegliere quali misure adottare.
Il Consiglio avvierà “triloghi” con il Parlamento per raggiungere un accordo, eventualmente adottato sia dal Parlamento che dal Consiglio e poi pubblicato sulla Gazzetta ufficiale UE per l’entrata in vigore. A sottolineare l’importanza di tale iniziativa, la ministra Dziemianowicz-bąk, ha dichiarato in sede di riunione che “i tirocini rappresentano un’opportunità unica per i giovani di acquisire esperienza lavorativa pratica e acquisire nuove competenze, colmando il divario tra istruzione e mercato del lavoro. La dichiarazione mantiene l’ambizione della Commissione di garantire condizioni di lavoro eque per i tirocinanti e contrastare i falsi tirocini, nel rispetto della diversità dei sistemi nazionali”.
2. La parità di genere nell’era digitale
Il Consiglio ha inoltre sottolineato l’importanza di promuovere la parità di genere nell’era digitale, concentrandosi sui rischi e sulle opportunità presentati dall’IA. Le conclusioni sono state elaborate anche alla luce del 30° anniversario della Piattaforma d’azione di Pechino, riaffermando il ruolo guida dell’UE nella lotta per i diritti di genere. In particolare, le conclusioni:
- promuovono un duplice approccio alla parità di genere: integrazione nelle politiche EU e misure specifiche mirate;
- evidenziano la questione della violenza di genere facilitata dalla tecnologia;
- invitano gli Stati all’adozione di misure di contrasto e prevenzione: l’uso di dati qualitativi, la supervisione umana, la conformità dei sistemi alle norme antidiscriminazione e alla legislazione in materia di IA;
- sottolineano la necessità di contrastare la diffusione della misoginia online intervenendo sul crescente divario di pensiero tra giovani donne e uomini sull’uguaglianza di genere;
- esortano la Commissione a continuare a considerare la parità di genere una prioritànell’attuale mandato (2024-2029) e a dare seguito all’impulso dato dalla strategia per la parità di genere;
- chiedono l’integrazione di una prospettiva di genere in tutte le future politiche, normative e finanziamenti dell’UE, nonché nell’attuazione del DSA, dell’IA Act e nel piano strategico per l’istruzione STEM.
Alla base delle conclusioni odierne, troviamo una serie di regolamenti che l’UE ha introdotto nei settori della digitalizzazione e della parità di genere: la direttiva 2024/1385 sulla violenza contro le donne e la violenza domestica; il regolamento 2024/1689 (la “legge sull’intelligenza artificiale“), il regolamento 2022/2065 (la “legge sui servizi digitali“). A sottolineare l’importanza dell’iniziativa, la ministra Kotula ha dichiarato: “Promuovere la parità di genere nel contesto di una società digitale è una priorità fondamentale. È necessario contrastare le disuguaglianze di genere generate dalla tecnologia. Dobbiamo adottare misure specifiche per affrontare i rischi e i pericoli posti dall’IA, cogliendone allo stesso tempo le opportunità”.
3. Direttiva sulla parità di trattamento
Il Consiglio ha discusso anche la sorte della proposta di direttiva sulla parità di trattamento, bloccata da anni per mancanza di unanimità. È stata evidenziata la necessità di inviare un forte segnale politico a difesa dell’uguaglianza, in un momento storico caratterizzato da crescenti minacce ai diritti civili a livello globale. La maggioranza ha preferito lavorare sulla proposta di direttiva esistente piuttosto che presentarne una nuova. La Direttiva, mira a vietare la discriminazione basata sulla religione o sulle convinzioni personali, sulla disabilità, sull’età o sull’orientamento sessuale, in settori relativi alla protezione sociale, all’istruzione, ai beni e ai servizi. Inoltre, la presidenza ha presentato una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori.
4. Gli anziani nel mercato del lavoro e nella società
Un altro punto chiave è stato l’approvazione di conclusioni su come valorizzare il ruolo degli anziani nella società e nel mercato del lavoro. Il Consiglio ha invitato gli Stati membri a incentivare la partecipazione attiva delle persone più mature, anche oltre l’età pensionabile, attraverso misure quali l’incentivazione dell’estensione volontaria dell’attività professionale, ambienti di lavoro inclusivi e il riconoscimento del loro contributo sociale ed economico.
5. Strategia anti-povertà e occupazione di qualità: le prossime sfide
Infine, è stato presentato il pacchetto di primavera del semestre europeo 2025, con raccomandazioni specifiche per ogni Stato membro, e si è discusso del nuovo piano d’azione del Pilastro europeo dei diritti sociali e della prima strategia europea anti-povertà.
In parallelo, la Commissione per l’occupazione (EMCO) ha condiviso un parere sulla qualità del lavoro, che alimenterà la futura “tabella di marcia per un’occupazione di qualità”, attesa entro la fine dell’anno.
La riunione, in conclusione, conferma l’impegno della presidenza polacca a rafforzare la coesione sociale, l’inclusività e i diritti fondamentali nell’UE. Le decisioni del Consiglio EPSCO delineano un’Europa più attenta ai bisogni delle persone in tutte le fasi della vita.