Al via la Commissione Stp di Confprofessioni

Scotti: confronto aperto sul capitale, ma niente deroghe sulla governance Lo scorso 19 marzo, si è insediata a Roma, presso la sede nazionale, la Commissione Stp di Confprofessioni con lo scopo di analizzare opportunità e criticità legate alla disciplina sulle società tra professionisti. La Commissione dovrà elaborare un documento che esamini tutte le fattispecie in
Scotti: confronto aperto sul capitale, ma niente deroghe sulla governance

Lo scorso 19 marzo, si è insediata a Roma, presso la sede nazionale, la Commissione Stp di Confprofessioni con lo scopo di analizzare opportunità e criticità legate alla disciplina sulle società tra professionisti. La Commissione dovrà elaborare un documento che esamini tutte le fattispecie in particolare quelle previdenziali e fiscali connesse alle società e ai soci professioni, che verrà sottoposto al Consiglio generale della Confederazione. Nella prima riunione, il gruppo di lavoro, coordinato da Carlo Scotti (Associazione nazionale medici veterinari italiani) e composto da Ester Perifano (segretario nazionale Anf, Associazione nazionale forense), Mario Cuchel (presidente Anc,  Associazione nazionale commercialisti) e Salvo Garofalo (presidente Inarsind, sindacato nazionale ingegneri e architetti liberi professionisti), ha messo sul tappeto gli aspetti normativi e di mercato legati alla nuova forma giuridica introdotta dalla legge n. 183/2011. «Non possiamo più chiudere gli occhi davanti ai profondi cambiamenti economici e sociali che investono le professioni ordinistiche», commenta Scotti. «Oggi i professionisti operano in un mercato sempre più competitivo che richiede importanti investimenti e una gestione di studio più complessa e organizzata. Per questo motivo, la Commissione Stp di Confprofessioni ha avviato un confronto aperto per affrontare in maniera trasparente il rapporto tra professione e capitale, tenendo fermi tre principi inderogabili: la governance spetta ai soci professionisti; ogni professionista dovrà rendere conto del proprio comportamento etico e deontologico all’ordine di appartenenza; la contribuzione dovrà essere versata alla rispettiva cassa di previdenza”.