
In questi primi mesi del 2015 tra i 47 Paesi del Consiglio d’Europa, l’Italia è stato quello che è riuscito a ridurre in misura maggiore il numero dei casi pendenti già assegnati a un giudice della Corte per diritti umani di Strasburgo. Tale risultato è stato ottenuto soprattutto grazie alla cancellazione di quasi 1000 ricorsi legati alla giustizia lumaca (legge Pinto che prevede il risarcimento qualora un procedimento giudiziario ecceda i termini di durata ragionevole).
L’Italia è riuscita tra l’altro a far radiare dal ruolo alla Corte di Strasburgo 935 ricorsi per ritardi nei procedimenti o nei pagamenti legati all’applicazione della cosiddetta legge Pinto e altri due per l’espropriazione di terreni senza indennizzo ai proprietari.
Le autorità italiane hanno ottenuto la cancellazione delle cause perché hanno riconosciuto di aver violato i diritti dei cittadini che si erano rivolti alla Corte e hanno accettato di versargli dei risarcimenti. In totale, i risarcimenti riconosciuti in base alla legge Pinto ai 935 ricorrenti ammontano a quasi 214 mila euro, mentre per gli espropri la cifra è di 832,7 mila euro.
Grazie ai risultati ottenuti in questa prima parte dell’anno, l’Italia è riuscita a scendere dalla seconda alla quarta posizione nella classifica dei Paesi con più casi pendenti già assegnati collocandosi alle spalle di Ucraina, Russia e Turchia.