Da Kirchner a Nolde. Espressionismo tedesco a Genova

Dal 5 marzo al 12 luglio Palazzo Ducale di Genova presenta una rassegna dedicata alla creatività artistica di questo gruppo artistico rivoluzionario Fino al 12 luglio 2015 Palazzo Ducale di
Dal 5 marzo al 12 luglio Palazzo Ducale di Genova presenta una rassegna dedicata alla creatività artistica di questo gruppo artistico rivoluzionario

Fino al 12 luglio 2015 Palazzo Ducale di Genova ospiterà, in collaborazione con il Brücke Museum di Berlino, una mostra dedicata all’Espressionismo Tedesco.

Oltre 150 opere tra dipinti, stampe e disegni dei fondatori del gruppo, a documentare una rivoluzione artistica, nel fermento che porterà l’Europa alla Grande Guerra del ’15-’18 di cui quest’anno si ricordano i cento anni.

Il termine Espressionismo Tedesco deve la sua origine principalmente alla fondazione del movimento Die Brücke (“Il Ponte”) da parte di quattro studenti di architettura: Fritz Bleyl (1880-1966), Erich Heckel (1883-1970), Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938), Karl Schmidt-Rottluff (1884-1976) a Dresda il 7 giugno 1905 con lo scopo di gettare un ponte tra la pittura classica neoromantica e un nuovo stile che si definirà in seguito come “espressionismo”.

Disagio esistenziale, angoscia, critica all’ipocrisia della società borghese, questi i temi centrali di questo gruppo rivoluzionario che riportò l’arte tedesca sulla scena internazionale a un livello qualitativo pari a quello delle opere dei fauves, dei cubisti o ancora, dei futuristi italiani.

La mostra spazia da olii su tela e su cartone a tempere, incisioni su legno, carboncini, pastelli e acquerelli su carta, litografie e acqueforti. Di Kirchner, pittore di punta del movimento, sono in mostra numerosi dipinti, come Artista-Marcella (1910), Nudo che si pettina (1913), l’Autoritratto (1914), ma anche acquarelli pastelli e disegni raffiguranti contesti urbani, come Scene di Strada (1913-1914). La pittura di Erich Heckel, inizialmente composta da linee spezzate e da un inquietante afrore orientale come in Ragazza che suona il liuto, lo vediamo poi con un disegno sommario e colori stridenti in Cisterna a forma di torre (1910), e capace di un lirismo più armonioso, come in Giovane uomo e ragazza (1909). I quadri dal colore ricco e modulato di Max Pechstein, come La maglia gialla e nera, Bosco nei pressi di Moritzburg, Coppia distesa o La danza, rivelano un’interpretazione meno accesa e violenta rispetto alla poetica espressionista. E ancora Karl Schmidt-Rottluff che si dedicata a ritratti come Ragazza intenta nella toilette e Donna pensierosa entrambi del 1912, e a paesaggi come Frontone rosso (1911), anche se poi l’interesse per la litografia lo portò verso rappresentazioni dalle forme sintetiche e spigolose come vediamo nelle incisioni Marito e moglie o Cortigiane dopo il bagno. Emil Nolde con una pittura caricaturale della figura umana, aspetto che appare evidente nelle Villeggianti (1911) mentre nelle Due figure esotiche (1912) il rozzo intaglio discende dalla scultura primitiva africana, eppure un artista capace anche di grande raffinatezza nella tempesta di colori in Tronchi bianchi e La casa della famiglia Jager ad Alsen dipinti che più di altri si prestano a fare da portavoce al Movimento come sintesi di nuove prospettive artistiche. Nolde anticipa i pittori del primo dopoguerra e rimane, con Kirchner, “l’artista del gruppo” più coerente e vicino alla poetica espressionista.

 

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