Professioni tecniche, cresce la domanda di ingegneri

Lavoro, rivoluzione digitale, etica e deontologia. Questi i temi al centro dei lavori del 60° Congresso Nazionale della categoria «Investire nei processi di innovazione e digitalizzazione, dalla pubblica amministrazione alla sanità fino ai servizi, accrescere la spesa pubblica per migliorare il sistema infrastrutturale, la messa in sicurezza del territorio e degli edifici a partire da
Lavoro, rivoluzione digitale, etica e deontologia. Questi i temi al centro dei lavori del 60° Congresso Nazionale della categoria

«Investire nei processi di innovazione e digitalizzazione, dalla pubblica amministrazione alla sanità fino ai servizi, accrescere la spesa pubblica per migliorare il sistema infrastrutturale, la messa in sicurezza del territorio e degli edifici a partire da microinterventi diffusi lungo tutta la penisola, la riqualificazione urbana con particolare attenzione alle periferie. Facendo leva anche su questi temi il mondo dell’ingegneria guarda al Paese, partendo dal presupposto che occorra adesso più che mai individuare politiche di investimento attive, necessarie ad ampliare le potenzialità del tessuto produttivo nazionale, specie quello ad elevato contenuto tecnologico». In sintesi è questo il manifesto degli ingegneri, presentato al Lido di Venezia il 30 settembre scorso durante il 60° Congresso Nazionale degli Ingegneri. L’assise di Venezia si propone di analizzare e formulare ipotesi e orientamenti per la crescita, partendo dal lavoro, inteso come perno dello sviluppo e come valore fondante del sistema socio-economico. Perché solo la crescita dell’occupazione può rendere “solido e stabile il definitivo tentativo di uscita dalla recessione”, si legge nella presentazione del Congresso.

 

E gli ingegneri sono pronti a cavalcare la ripresa. Secondo un’indagine del Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni), tra il 2014 e il 2015 la domanda di ingegneri da parte delle imprese “è salita del 31%, uno degli incrementi più accentuati degli ultimi 15 anni”, e anche il tasso di disoccupazione, “dopo avere raggiunto negli anni passati punte del 6%, si riporterà verosimilmente a livelli più fisiologici del 4% per il settore dell’ingegneria, a fronte del 12% a livello nazionale”.

 

Numerosi gli ospiti, gli interventi e le tavole rotonde che stanno caratterizzando la tre giorni veneziana. In particolare, nella giornata del 30 settembre, la tavola rotonda dal titolo “Professioni in Europa tra concorrenza e deontologia” ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, del presidente del Consiglio europeo delle professioni liberali (Ceplis), Rudolf Kolbe e del presidente del Cni, Armando Zambrano. Riallacciandosi al videointervento del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha commentato i dati sull’aumento dell’occupazione appena diffusi dall’Istat, il presidente Stella ha confermato una ripresa anche all’interno degli studi professionali dove, nel primo semestre 2015, i lavoratori assunti sono aumentati dell’11% rispetto al primo semestre 2014.