Una legge per i professionisti, anzi due

Al consiglio regionale due proposte che fanno discutere Una legge ad hoc per i professionisti in Piemonte. Anzi, due. Dibattito acceso lo scorso 22 novembre a Torino, durante il convegno
Al consiglio regionale due proposte che fanno discutere

Una legge ad hoc per i professionisti in Piemonte. Anzi, due. Dibattito acceso lo scorso 22 novembre a Torino, durante il convegno “Le professioni intellettuali garanzia della collettività al passo con l’evoluzione della società e del mercato” organizzato dall’Ancl, Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, cui hanno partecipato – tra gli altri – Carlo Scotti, in rappresentanza di Confprofessioni e il presidente piemontese della Confederazione Walter Cavrenghi. Oggetto del contendere due proposte di legge in materia di sostegno alle professioni intellettuali, presentate dai consiglieri regionali Gian Luca Vignale (Pdl) e Giovanna Pentenero (Pd), che ricalcano fedelmente lo scontro su scala nazionale tra professioni ordinistiche e attività non regolamentate. La proposta Vignale, respingendo ogni tipo di sistema duale, prevede l’istituzione di una Commissione regionale delle professioni promossa dal governatore Roberto Cota e affidata al Comitato unitario delle professioni (Cup), e l’istituzione di un apposito fondo di rotazione per il sostegno all’accesso e all’esercizio delle attività professionali, sotto forma di prestiti e formazione.
“Un documento perfettibile che sconta le lacune di una consultazione frettolosa nella fase preparatoria della bozza di legge” sottolinea Cavrenghi. “L’ipotesi di lasciare carta bianca al Cup per la nomina dei rappresentanti della Commissione regionale solleva qualche dubbio, che potrà essere dissipato attraverso il confronto e la ritrovata collaborazione di Confprofessioni con la Regione”. Il presidente di Confprofessioni Piemonte è fiducioso: “L’impianto complessivo della proposta è positivo e cogliamo con grande soddisfazione l’interesse e l’impegno che la Regione sta rivolgendo ai liberi professionisti”. Un chiaro segnale, per esempio, è la delega alle professioni affidata all’assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto. Non solo. Attraverso la proposta di legge, per la prima volta la politica regionale sembra aver compreso l’importanza di coinvolgere, in modo istituzionale, i liberi professionisti che rappresentano un punto di riferimento irrinunciabile per il tessuto economico e sociale.
Se la proposta Vignale soddisfa in parte le aspettative di Confprofessioni, l’iniziativa Pentenero ripropone uno schema che suscita più di una perplessità tra le categorie professionali. Lo schema di legge del consigliere regionale Pd prevede infatti la costituzione di Consulte regionali per le professioni ordinistiche e per le attività non regolamentate. «Esistono già gli ordini, il Cup e Confprofessioni a rappresentare i professionisti” taglia corto Carlo Scotti “le consulte regionali che non faranno distinzione tra professioni ordinistiche e professioni non regolamentate rischiano di creare maggiore confusione». Il settore professionale, colpito al pari degli altri dalla crisi, per risollevarsi ha bisogno di interventi mirati sia a livello nazionale che regionale. Secondo Scotti “È necessario dotare i professionisti di strumenti normativi e misure di sostegno adeguate, dai finanziamenti per la formazione continua ai fondi di rotazione che assicurano agevolazioni economiche non più soltanto per le imprese”.

 

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