“Sul DDL concorrenza allo stato attuale possiamo esprimere apprezzamento per lo sforzo di portare avanti l’idea di una nuova forma di organizzazione della professione di avvocato.
Sulle società tra avvocati e sulla presenza del socio di capitale nei limiti di 1/3 del capitale sociale, l’ANF ribadisce quanto già affermato in occasione delle audizioni alla Camera e al Senato, ovvero che rispetto al testo originario del DDL il forte avvicinamento alla disciplina prevista per le altre professioni dalla L. 183 del 2011 va salutato con favore. Occorre ora spingere per la completa armonizzazione, anche con riferimento ai requisiti per individuare il socio di capitale, tenendo presente che il punto imprescindibile è che la governance delle società e la direzione della stp devono rimanere sotto il controllo dei soci professionisti.
Inoltre, necessaria appare la reintroduzione della norma che consentiva agli avvocati di autenticare le firme per i trasferimenti immobiliari ad uso non abitativo sino a centomila euro”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini, al termine di un incontro col Ministro della Giustizia Orlando, insieme alle associazioni forensi maggiormente rappresentative.
“In merito alla problematica del regolamento elettorale forense, che si trascina ormai da troppo tempo, confermiamo il nostro sostegno alla proposta del Guardasigilli di voler intervenire definitivamente e con norma primaria sulla disciplina elettorale degli ordini circondariali. La soluzione prospettata ieri dal Ministro Orlando – continua Pansini – che prevede un numero massimo di preferenze pari al 50% + 1 degli eligendi risponde all’idea democratica delle modalità elettive dei componenti dei COA che ANF ha sempre sostenuto e difeso, al rispetto dei principi del voto limitato e della tutela della parità di genere, alla possibilità alla possibilità per l’elettore di scegliere la persona che lo rappresenterà e di esprimere liberamente la sua scelta tra tutti i candidati, appartenenti anche a formazioni diverse”.
“Ora occorre fare presto per superare la fase di stallo che stanno vivendo i numerosi ordini che non hanno ancora rinnovato la composizione dei rispettivi consigli” – conclude Pansini.