Via libera della Commissione Bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale sul decreto relativo al fisco regionale. Il voto, rispettando gli orientamenti espressi già nelle dichiarazioni di voto, ha avuto 15 sì (Pdl, Lega e Svp), 10 astenuti (Pd) e 4 contrari (i tre esponenti del Terzo polo e l’Idv).
Nel corso dell’esame sono state accolte le proposte avanzate dalle regioni. Accettato il reintegro di 425 milioni per il trasporto pubblico locale e la manovrabilità delle addizionali Irpef che scatterà, non nel 2011 ma dal 2013. L’aumento non potrà essere superiore allo 0,5% per il 2013, all’1,1% per il 2014 e al 2,1% dal 2015 mentre rimarrà allo 0,5% la maggiorazione per i redditi fino a 15mila euro, quelli del primo scaglione irpef. Anche gli emendamenti dei democratici contro i tagli alle regioni sono stati accolti. La “clausola di salvaguardia” chiesta per evitare l’aumento della pressione fiscale ha avuto esito positivo con la revisione dei tagli contenuti nella manovra prima e nella Finanziaria poi, per le Regioni che rispettano il patto di stabilità a partire dal 2012.
Quale potrebbe essere l’effetto del federalismo fiscale sui professionisti lo spiega Confprofessioni durante il seminario “Riforma dello Stato in senso federale e attuazione del federalismo fiscale” previsto per il prossimo 14 aprile a Roma presso la sede Unicredit – Palazzo De Carolis, ingresso in Via Alessandro Specchi, 16 (Laterale Via del Corso).
Il programma prevede la partecipazione di Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, e gli interventi di Luca Antonini, professore di diritto costituzionale e presidente del Comitato Tecnico Paritetico per l’Attuazione del federalismo fiscale, e di Giampiero Brunello, dottore commercialista e presidente della Società per gli Studi di Settore.
E Confprofessioni avvia il secondo ciclo di seminari sul tema del federalismo
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