Fondi Ue, investimenti per 51,7 miliardi

Nella bozza del Def sono stati definiti i 51 programmi operativi Fesr e Fse. Occhi puntati sulla capacità di gestione dei fondi Sono 51 i programmi operativi FESR e FSE chiamati ad attuare la strategia dell’Accordo di Partenariato adottato nell’ottobre 2014 per la programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei (SIE) 2014-2020. È quanto
Nella bozza del Def sono stati definiti i 51 programmi operativi Fesr e Fse. Occhi puntati sulla capacità di gestione dei fondi

Sono 51 i programmi operativi FESR e FSE chiamati ad attuare la strategia dell’Accordo di Partenariato adottato nell’ottobre 2014 per la programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei (SIE) 2014-2020. È quanto si apprende nella bozza del Documento di economia e finanza 2016 (Def)  che sarà presentato dal governo al parlamento entro il 10 aprile.

 

Secondo quanto appreso, sono 12 i programmi operativi nazionali (PON), di cui 5 plurifondo, e 39 programmi operativi regionali (POR), di cui 3 plurifondo delle Regioni Calabria, Puglia e Molise, per un volume di investimenti complessivo di 51,7 miliardi, comprensivo del cofinanziamento nazionale. Ciascun programma operativo ha declinato gli 11 Obiettivi tematici (OT) indicati dal regolamento comunitario di disposizioni comuni sull’uso dei fondi europei. Secondo la bozza del Def, il contributo dei fondi strutturali è molto significativo nei diversi ambiti “rilevanti” per l’azione dei fondi (infrastrutture di trasporto, portualità e logistica, riforma della PA e giustizia civile, semplificazione, mercato del lavoro, scuola e istruzione terziaria professionalizzante).

 

Con particolare riferimento al tema della capacità amministrativa, nell’ambito dell’Obiettivo tematico dedicato (Obiettivo tematico 11) è stata programmata un’azione significativa sia sul fronte del miglioramento della capacità di gestione dei fondi strutturali, sia a supporto dell’attuazione di importanti riforme della PA negli ambiti rilevanti per le politiche di investimento pubblico, come l’efficienza del sistema giudiziario, la semplificazione per le imprese, la prevenzione e lotta alla corruzione, la trasparenza e l’open government. Tali azioni orienteranno sia l’intervento del programma nazionale dedicato (PON Governance e capacità istituzionale) sia quello dei programmi regionali. Il Piano di Rafforzamento Amministrativo è stato inoltre individuato quale strumento sperimentale per il rafforzamento della capacità delle amministrazioni titolari di programmi operativi attraverso una puntuale identificazione delle misure da intraprendere per superare le principali debolezze amministrative e prevedendone un attento e sistematico monitoraggio durante tutto il ciclo di programmazione.