Politiche attive, ok allo statuto Anpal

Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto che dà il via libera all’Agenzia. Sbloccato anche lo statuto dell’Ispettorato nazionale del lavoro Via libera all’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal). Lo scorso 29 aprile, infatti, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto del Presidente della Repubblica recante approvazione dello statuto dell’agenzia
Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto che dà il via libera all’Agenzia. Sbloccato anche lo statuto dell’Ispettorato nazionale del lavoro

Via libera all’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal). Lo scorso 29 aprile, infatti, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto del Presidente della Repubblica recante approvazione dello statuto dell’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. L’Anpal, disciplinata dal decreto legislativo 150 del 14 settembre 2015, avrà il compito di coordinare la rete dei servizi per le politiche attive del lavoro, attuando le linee di indirizzo triennali e gli obiettivi annuali in materia di politiche attive, nonché la specificazione dei livelli essenziali delle prestazioni da erogare su tutto il territorio nazionale così come stabiliti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. L’Agenzia, come previsto dall’articolo 1 dello schema di decreto, ha personalità giuridica di diritto pubblico, è dotata di autonomia organizzativa, regolamentare, amministrativa, contabile e di bilancio ed è sottoposta alla vigilanza del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Nello specifico lo schema di statuto, composto di 16 articoli, ha l’obiettivo di individuare i fini istituzionali dell’Ente, declinare le competenze degli organi, definire le modalità procedurali per il loro funzionamento e le procedure di svolgimento degli adempimenti contabili. Gli organi dell’Agenzia sono: il Presidente; il Consiglio di amministrazione; il Consiglio di vigilanza; il Collegio dei revisori. Restano in carica tre anni rinnovabili per una sola volta.

 

Ispettorato nazionale del lavoro

 

Nella seduta del 29 aprile scorso, il Consiglio dei ministri ha approvato anche il decreto del Presidente della Repubblica recante approvazione dello statuto dell’Ispettorato nazionale del lavoro. L’Ispettorato, disciplinato dal decreto legislativo 149 del 14 settembre 2015, avrà il compito di razionalizzare e semplificare l’attività ispettiva, e la funzione di coordinare, sulla base di direttive emanate dal Ministro del lavoro, la vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria, svolgendo le attività ispettive già esercitate dal Ministero del lavoro, dall’Inps e dall’Inail. L’Ispettorato, come previsto dall’articolo 1 dello schema di decreto, ha personalità giuridica di diritto pubblico, è dotato di autonomia organizzativa e contabile ed è sottoposto alla vigilanza del Ministro del lavoro. Nello specifico lo schema di statuto, composto di 13 articoli, ha l’obiettivo di individuare i fini istituzionali dell’Ente, declinare le competenze degli organi, definire le modalità procedurali per il loro funzionamento e le procedure di svolgimento degli adempimenti contabili. Gli organi dell’Ispettorato sono: il direttore; il consiglio di amministrazione; il collegio dei revisori. Restano in carica tre anni rinnovabili per una sola volta.