PIÙ INNOVAZIONE E CONCORRENZA, MENO DISUGUAGLIANZE SOCIALI

Nella sua relazione annuale al Parlamento, il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, ha parlato di crisi economica, rivoluzione digitale e commercio elettronico “Aumentare l’innovazione e la concorrenza, per ridurre le disuguaglianze sociali”. Nella sua presentazione della Relazione annuale al Parlamento, che si è tenuta lo scorso 15 giugno al Senato, il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, ha
Nella sua relazione annuale al Parlamento, il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, ha parlato di crisi economica, rivoluzione digitale e commercio elettronico

“Aumentare l’innovazione e la concorrenza, per ridurre le disuguaglianze sociali”. Nella sua presentazione della Relazione annuale al Parlamento, che si è tenuta lo scorso 15 giugno al Senato, il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, ha lanciato la sua proposta per affrontare la “grande trasformazione” e superare la crisi economica che attanaglia l’Italia e l’Europa.

 

Il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha ricordato che “tutti i momenti di progresso più rilevanti si sono lasciati indietro uno strascico di disuguaglianze”. Ma, a suo avviso, “ancora maggiori sono gli effetti disruptive della rivoluzione digitale sui mercati tradizionali, per cui crescono i conflitti tra chi trae vantaggi dall’innovazione e chi resta indietro”.

 

In questo quadro, ha sottolineato Pitruzzella, “Internet non è il regno dell’armonia e della libertà, come suggeriva un certo millenarismo tecnologico, ma il terreno dei nuovi conflitti del XXI secolo”. Ecco perché “chi ritiene che una delle cause della crisi del 2008 sia da rintracciare nell’eccesso di disuguaglianze auspica l’irrobustimento dell’azione Antitrust”.

 

Il presidente dell’Autorità ha quindi precisato che “una delle componenti più importanti dell’economia digitale è costituita dall’e-commerce”, rilevandone la correlazione positiva con l’innovazione e la crescita. “L’Italia – ha osservato – è ancora in ritardo rispetto a molti Paesi europei, ma nel corso dell’ultimo anno si è esteso il ricorso all’e-commerce da parte di imprese e consumatori”. Per tutelare i consumatori contrastando le pratiche scorrette nel settore del commercio elettronico, l’Autorità s’è infatti mossa lungo tre direttrici principali: interrompere la vendita delle imprese che non consegnano i beni acquistati dai consumatori e non restituiscono le somme pagate; oscurare i siti che vendono prodotti contraffatti; assicurare il rispetto degli obblighi informativi pre-contrattuali e un’adeguata protezione dei diritti post-vendita.

 

Nel suo intervento, Pitruzzella ha inoltre riferito sull’attività svolta dall’Agcm nel corso del 2015 e nei primi cinque mesi di quest’anno. In base al potere di enforcement attribuito dalla legge all’Autorità, sono state irrogate sanzioni pari a 433 milioni di euro in difesa della concorrenza, mentre quelle in materia di tutela del consumatore ammontano a 71 milioni. Nel periodo gennaio 2014-giugno 2015, erano state rispettivamente di 266 e di 30 milioni, registrando quindi un incremento del 63% per cento e del 137%.