Camere di Commercio, via libera al riordino

Entro i prossimi sei mesi il numero si ridurrà dalle attuali 105 a 60. Accorpate le CCIAA con meno di 75 mila imprese iscritte. Calenda: “Mise rafforzerà vigilanza e valutazione delle performance” Un drastico taglio al numero di Camere di Commercio e non solo. Lo scorso 25 agosto, il Consiglio dei Ministeri, su proposta del
Entro i prossimi sei mesi il numero si ridurrà dalle attuali 105 a 60. Accorpate le CCIAA con meno di 75 mila imprese iscritte. Calenda: “Mise rafforzerà vigilanza e valutazione delle performance”

Un drastico taglio al numero di Camere di Commercio e non solo. Lo scorso 25 agosto, il Consiglio dei Ministeri, su proposta del ministri dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e della Pubblica amministrazione, Maria Anna Madia, ha infatti approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo recante attuazione della delega di cui all’articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n.124, per il riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di Commercio, industria, artigianato e agricoltura.

Il provvedimento prevede un piano di razionalizzazione, in un’ottica di efficientamento, di efficacia e di riforma della governance delle Camere di commercio. “Più nel dettaglio, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto – si legge in una nota del Governo – il numero complessivo delle Camere si ridurrà dalle attuali 105 a non più di 60 nel rispetto dei seguenti vincoli direttivi: almeno una Camera di commercio per Regione; accorpamento delle Camere di commercio con meno di 75mila imprese iscritte”.

Al fine di alleggerire i costi di funzionamento delle Camere, il decreto prevede, inoltre, le seguenti azioni: riduzione del diritto annuale a carico delle imprese del 50%; riduzione del 30% del numero dei consiglieri; gratuità per tutti gli incarichi degli organi diversi dai collegi dei revisori; razionalizzazione complessiva del sistema attraverso l’accorpamento di tutte le aziende speciali che svolgono compiti simili, limitazione del numero delle Unioni regionali e una nuova disciplina delle partecipazioni in portafoglio.

“Un provvedimento atteso da tempo – ha commentato Calenda – che consente importanti risultati in termini di efficienza, razionalizzazione e risparmio per le imprese. Un nuovo modello in grado di dare risposte concrete alla necessità di riorganizzazione sul territorio e di definire con maggiore precisione le funzioni delle Camere. Il Mise rafforzerà in modo significativo la vigilanza e la valutazione delle performance“.