Cdm, avanti con la riforma della P.A.

Il Consiglio dei ministri ha adottato tre decreti legislativi in attuazione delle delega Madia. Scure sulle partecipate inutili, identità digitale dei cittadini e via al giusto processo Riordino delle partecipate pubbliche, identità digitale per accedere ai servizi della P.A. e nuovo codice della giustizia contabile. Sono alcuni dei provvedimenti varati lo scorso 10 agosto dal
Il Consiglio dei ministri ha adottato tre decreti legislativi in attuazione delle delega Madia. Scure sulle partecipate inutili, identità digitale dei cittadini e via al giusto processo

Riordino delle partecipate pubbliche, identità digitale per accedere ai servizi della P.A. e nuovo codice della giustizia contabile. Sono alcuni dei provvedimenti varati lo scorso 10 agosto dal Consiglio dei ministri, in attuazione della riforma della Pubblica amministrazione. Il pacchetto di misure, proposte dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia e approvate in esame definitivo si articola su tre pilastri: Riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche; modifica e integrazione del codice dell’amministrazione digitale; codice della giustizia contabile, raccolte tutte le tipologie di giudizi che riguardano la Corte dei conti.

Partecipate pubbliche. Con il via libera definitivo al decreto legislativo del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, arriva una drastica sforbiciata alle società partecipate, con particolare riferimento alle scatole vuote, alle società inattive, alle micro e a quelle che non producono servizi indispensabili alla collettività. Ma si interviene anche sui compensi degli amministratori e per il futuro sono stati individuati i criteri sulla base dei quali sarà possibile costituire e gestire le società partecipate.

Il Consiglio dei ministri ha poi varato un decreto legislativo recante modifica e integrazione del codice dell’amministrazione digitale. Nello specifico il cambiamento strutturale del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione è affidato a un’identità digitale, attraverso cui accedere e utilizzare i servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni, e al domicilio digitale (SPID), in collegamento con l’anagrafe della popolazione residente. SPID sarà l’identificativo con cui un cittadino si farà riconoscere dalla pubblica amministrazione, mentre il domicilio digitale sarà l’indirizzo on line al quale potrà essere raggiunto dalle pubbliche amministrazioni.

Il terzo decreto legislativo approvato riguarda il Codice di giustizia contabile (delega Madia) e racchiude le disposizioni processuali di tutte le tipologie di giudizi che si svolgono davanti alla Corte dei conti, dai più noti giudizi di responsabilità erariale, ai giudizi di conto, a quelli sanzionatori e pensionistici.

Secondo una nota di Palazzo Chigi non ci si è limitati ad una raccolta organica e alla sistematizzazione delle norme esistenti, ma è stato predisposto un articolato che contiene significativi elementi di novità, soprattutto sul fronte dei giudizi di responsabilità per danno erariale. In questi giudizi, sono stati recepiti i principi del “giusto processo”, ed in particolare quello della parità delle parti. Sono stati disciplinati i poteri del pubblico ministero, al quale si chiede di svolgere attività di indagine non solo per provare gli elementi costitutivi della responsabilità erariale, ma anche per accertare gli elementi che escludono tale responsabilità; è stato previsto l’obbligo di motivazione degli atti istruttori e introdotta, in difetto, una specifica causa di nullità; sono state valorizzate le tutele difensive sin dalla fase istruttoria; sono stati introdotti riti alternativi e semplificati, con l’obiettivo di ridurre il volume del contenzioso senza trascurare le finalità risarcitorie, in parallelismo con gli analoghi sistemi deflattivi del contenzioso introdotti per i giudizi ordinari; sono state dettate norme per rendere più certa l’esecuzione delle sentenze di condanna. In sintesi, il processo contabile, fin qui disciplinato da norme risalenti molte addirittura agli anni ‘30, diventa più celere, le garanzie della difesa sono adeguatamente rafforzate, il principio del giusto processo permea tutti gli istituti processuali. Obiettivo raggiunto senza perdere di vista l’interesse pubblico al ristoro del danno erariale e al contrasto agli sprechi e alla corruzione.