“Nessun sistema può fare a meno della conoscenza e oggi i professionisti, massima espressione della conoscenza, sono la vera ricchezza di ogni economia. Non è il capitale né le materie prime, come poteva essere fino a un secolo fa, la conoscenza è il nuovo motore dell’economia”. Con queste parole il presidente di Confprofessioni Liguria, Roberto De Lorenzis, ha aperto il convegno “L’universo Confprofessioni, parte sociale riconosciuta”, che si è svolto lo scorso 13 maggio presso la sede di Banca Unicredit a Genova. Davanti ad una platea di circa 150 professionisti (dai consulenti del lavoro ai dottori commercialisti, dagli avvocati ai geologi), i vertici di Confprofessioni hanno presentato risultati e obiettivi della confederazione attraverso lo sviluppo degli enti bilaterali. Uno dopo l’altro, i direttori di Cadiprof, Luca De Gregorio, di Fondoprofessioni, Franco Valente, e di Ebipro, Francesco Monticelli, hanno raccontato la storia, gli obiettivi e i punti di forza dei tre strumenti bilaterali del sistema professionale: dalla formazione continua agli interventi di sviluppo dell’apprendistato, dalle misure di sostegno al reddito alla certificazione di sicurezza negli studi professionali, passando attraverso l’assistenza sanitaria integrativa.
Passaggio chiave dell’intervento di De Lorenzis è stato il richiamo alla collaborazione e all’unità di intenti per tutti gli aderenti al sistema. Per il presidente della delegazione ligure, “oggi nessuna impresa riuscirebbe a muovere un passo senza l’assistenza dei liberi professionisti, e allo stesso modo lo Stato, perché tutta la Pubblica amministrazione si basa ormai in larga parta sull’apporto dei liberi professionisti. Il sistema, in sostanza, si regge sui professionisti e per contro i professionisti non hanno una rappresentatività adeguata al loro peso”. Per conquistare questa rappresentatività, secondo De Lorenzis, è necessaria “la coesione tra i professionisti, sia di professioni diverse che all’interno di ogni professione. Bisogna superare questa cesura che esiste tra ordini e associazioni professionali, perché hanno due missioni differenti; gli ordini sono stati creati per garantire la fede pubblica, mentre i portatori degli interessi dei liberi professionisti sono le associazione di categoria. Ordini e associazioni devono andare a braccetto per dare più peso alle categorie”.
L’appello al superamento dell’individualismo è stato poi rilanciato dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, che ha ribadito come “la contrapposizione non aiuti la crescita dei professionisti”, citando l’esempio della conciliazione obbligatoria. Stella ha poi illustrato rapidamente le questioni su cui Confprofessioni, non senza sforzi, sta cercando di dare risposte, contratto, apprendistato e rappresentanza unica, perché “il dialogo tra le categorie è molto importante, ma è altrettanto importante rappresentare con una voce sola gli interessi di tutti presso le istituzioni”, ha precisato. In ultimo, Stella si è soffermato sui seminari che la confederazione ha dedicato al tema “Reti e filiere” e al federalismo fiscale e a quelli in programma sulla identità e sul progetto Sud.
Il convegno dalla delegazione presieduta da Roberto De Lorenzis rilancia il ruolo della conoscenza
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