Collegi sindacali, Confprofessioni: un traguardo atteso e ottenuto

Il presidente Natali esprime soddisfazione per l’approvazione definitiva del disegno di legge che ridisegna e limita la responsabilità solidale nei collegi sindacali. Un provvedimento che Confprofessioni ha sostenuto con determinazione lungo tutto l’iter parlamentare

«L’approvazione definitiva del disegno di legge che ridefinisce la responsabilità solidale dei sindaci nei collegi sindacali delle società per azioni segna un passo decisivo per il mondo professionale, correggendo una distorsione che per troppo tempo ha penalizzato i professionisti. Confprofessioni ha lavorato con determinazione affinché si arrivasse a una soluzione equa e bilanciata» dichiara Marco Natali, presidente della Confederazione.

Il provvedimento, fortemente sostenuto da Confprofessioni in ogni fase dell’iter parlamentare, modifica il comma 2 dell’articolo 2407, stabilendo che i sindaci rispondano dei danni arrecati alla società, ai soci, ai creditori e ai terzi entro un tetto massimo calcolato in base a un multiplo del compenso annuo percepito, secondo scaglioni definiti. Un principio che Confprofessioni ha sempre ritenuto essenziale per ristabilire proporzionalità e certezza del diritto, evitando oneri eccessivi e incentivando l’assunzione di incarichi da parte di professionisti altamente qualificati.

«Accogliamo con soddisfazione la rapidità con cui il provvedimento è stato approvato» – aggiunge Natali – «a dimostrazione di come il lavoro congiunto tra Confprofessioni, Governo, Parlamento e parti sociali possa portare a risultati concreti in tempi brevi. Questa riforma è il frutto di un percorso che abbiamo seguito da vicino e che rappresenta un passo fondamentale per un sistema di tutele e responsabilità più giusto ed equilibrato, a vantaggio dell’intero settore e della collettività».

«Ancora una volta» – conclude Natali – «Governo e Parlamento dimostrano attenzione e sensibilità nei confronti delle istanze dei liberi professionisti, riconoscendo il valore del loro contributo all’economia del Paese e trovando in Confprofessioni un interlocutore autorevole e propositivo».