Contributo integrativo al 5%, ok del Senato

L’aula ha approvato il ddl Lo Presti che ora torna alla Camera Via libera del Senato al disegno di legge Lo Presti (S2177). L’aula di Palazzo Madama ha approvato all’unanimità
L’aula ha approvato il ddl Lo Presti che ora torna alla Camera

Via libera del Senato al disegno di legge Lo Presti (S2177). L’aula di Palazzo Madama ha approvato all’unanimità il 5 aprile scorso il ddl sull’innalzamento del contributo integrativo al 5% da parte degli Enti di previdenza dei professionisti che calcolano le pensioni con il sistema contributivo. Attualmente, per le Casse, il contributo oscilla tra il 2 e il 4%. La mini-riforma, infatti, dà la possibilità alle Casse nate con il decreto legislativo 103/96 e a quelle dei ragionieri e dei dottori commercialisti di aumentare il contributo integrativo, a carico del cliente, dal 2 al 5%. Per agrotecnici, biologi, infermieri, periti agrari, periti industriali, agronomi e forestali, attuari, geologi, chimici, psicologi, ragionieri e commercialisti si profilano all’orizzonte pensioni più adeguate. Secondo il relatore Tomaso Zanoletti: “l’approvazione del provvedimento è un passo piccolo ma significativo, che va verso un previdenza moderna e tiene conto della mutata realtà”. Il ddl consentirà ai professionisti di integrare la dote dei contributi individuali (pari al 10%) e di arricchire, così, il montante personale. “A questo proposito – ricorda Antonio Pastore dell’Associazione italiana dottori commercialisti (tra i più accesi sostenitori del ddl) – i dottori commercialisti hanno votato una delibera, ora al vaglio dei ministeri dell’Economia e del Lavoro, che premia chi sceglie di versare più del minimo richiesto”. Ora il provvedimento torna alla Camera in terza lettura.

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