Elisa Mulone
Psicologa e psicoterapeuta
Presidente Nazionale PLP
In queste ultime settimane, gli atleti italiani hanno collezionato numerosi successi. Quello che ha avuto più risonanza mediatica è stata la vittoria della nazionale italiana di calcio maschile agli europei. Dalle notizie diffuse e dalle immagini disponibili, si è reso evidente come l’affiatamento, lo spirito di gruppo, la perseveranza, la complicità tra i giocatori e la guida di un tecnico autorevole e umanamente sensibile, hanno reso possibile, con impegno e sacrificio, il raggiungimento di un obiettivo ambizioso. Ricordiamo numerosi altri successi:
- la nazionale di pallavolo femminile Under 20 vince i mondiali contro la Serbia;
- la nazionale italiana Under 23 di atletica vince l’Europeo con ben 6 ori, 5 argenti e 2 bronzi
- la nazionale italiana femminile di softball vince ancora l’europeo;
- per la prima volta nella storia del tennis, un italiano, Matteo Berrettini, è arrivato in finale a Wimbledon aggiudicandosi un meritato secondo posto.
Ma cosa rappresenta lo sport? Cosa significa essere sportivi?
Sport e benessere psicofisico sono intrinsecamente collegati. A seguito della pandemia, la possibilità di praticare sport e attività fisica si è drasticamente modificata, variando nel corso dei mesi, delle settimane, in relazione alla diffusione del Covid 19. Tuttavia, a prescindere dal periodo che stiamo attraversando, le ricerche sul territorio nazionale riportavano, anche prima del periodo pandemico, che una buona fetta della popolazione nazionale conduce una vita prevalentemente sedentaria. Come scrive Manuela Cantoia, docente universitaria e ricercatrice, nel libro Vivere lo sport, scritto a più mani: “Per molti lo sport e le attività motorie in generale, sono ancora confinati all’interno di una visione riduttivistica che considera le valenze ai fini della cura e della prevenzione della salute, piuttosto che del semplice svago e “sfogo”. Lo sport è uno stile di vita, trasversale alle diverse stagioni dell’esistenza di ogni individuo, nell’ottica di un benessere che è tanto fisico, quanto psicologico. Essere o meno “sportivi” è una scelta di fondo che discrimina tra persone che investono su se stesse, prima ancora che sulla propria salute, con l’impegno e la dedizione che rendono lo sport una vera e propria metafora della vita: vittorie e sconfitte, valori, regole, (auto)disciplina, obiettivi, incontro con l’altro, sacrificio, fair-play, ecc.”.
L’attività sportiva permette non solo di “mantenersi in forma” prevenendo sovrappeso e obesità, sempre più in crescita fin dalla più tenera età, ma anche di sviluppare coordinazione psicomotoria, senso di autoefficacia, autostima, sana competizione, rispetto delle regole e rispetto degli altri. Ad ogni età, attraverso lo sport, ci si confronta con i propri limiti e con le proprie risorse.
Sport inclusività e resilienza
Lo sport ha, anche, una forte valenza di inclusività come ci dimostrano i tanti progetti rivolti a persone con disabilità in cui tutti possono esprimere il loro potenziale. Infine, non per ultimo in ordine di importanza, lo sport è un grande esempio di resilienza. Ce lo testimoniano tanti atleti paralimpici che hanno superato i (presunti) limiti della propria disabilità dando il meglio di sé. Ricordiamo Alex Zanardi, di recente vittima di un ulteriore grave incidente, che ha continuato a coltivare la sua passione per le corse automobilistiche e Bebe Vio campionessa mondiale ed europea paralimpica di scherma nonostante l’amputazione degli arti.
Torneremo a parlare di sport in un ulteriore contributo in cui approfondiremo l’importanza dello sport nell’età dello sviluppo.