«Il mondo dei liberi professionisti rischia di essere dimenticato dai provvedimenti decisi dal Governo per fare fronte al crollo delle attività di lavoro a seguito della pandemia. Il decreto legge “Ristori” tiene conto di quegli esercizi costretti alla chiusura, ma non di coloro che hanno i requisiti per supportare le imprese dal punto di vista professionale, in particolare in un momento come quello attuale. In Toscana – ricorda il presidente di Confprofessioni Toscana, Ivo Liserani – la platea dei professionisti che svolgono l’attività come primo lavoro consta di quasi 110mila persone, con un aumento di liberi professionisti del +15,4% dal 2011 al 2018, e con un numero di dipendenti degli studi professionali che risultavano in crescita fino all’avvento della pandemia. Si tratta di lavoratori qualificati e preparati che rischiano di trovarsi senza occupazione, ma di cui gli studi non possono fare a meno, pertanto ciascun titolare evita per quanto possibile di privarsene, consapevole della difficoltà di rimpiazzarli. Vanno potenziati gli ammortizzatori sociali e mancano misure mirate a evitare la dispersione di questi posti di lavoro. Servono indennizzi che rispecchino l’effettiva contrazione del fatturato. Come Confprofessioni Toscana chiediamo al neo presidente della Regione Eugenio Giani di adoperarsi al fine di individuare misure concrete di sostegno al mondo dei professionisti e di farsi portavoce delle nostre istanze presso il Governo».
In Toscana quasi 110mila i liberi professionisti che svolgono l’attività come primo lavoro. Il presidente di Confprofessioni Toscana, Ivo Liserani: «Molti dipendenti degli studi rischiano di trovarsi senza occupazione»