Confprofessioni in audizione sul DFP 2025

Davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, Confprofessioni ha presentato le proprie proposte per lo sviluppo economico del Paese e il rilancio delle libere professioni. Il presidente Natali: «Risanamento del debito pubblico e contenimento del deficit sono una priorità per il Paese. Professionisti essenziali per l’attuazione del PNRR»

Avanti senza indugi sulla strada del risanamento del debito pubblico e del contenimento del deficit, senza rinunciare agli investimenti strategici; subito un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE e via libera al debito comune europeo, come proposto dal Presidente Draghi. In audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Documento di Finanza Pubblica 2025, Confprofessioni ha presentato le proprie valutazioni e proposte per lo sviluppo economico del Paese e il rilancio delle libere professioni. Particolare apprezzamento è stato espresso per l’impegno del Governo nella revisione della spesa pubblica. In tale ambito, Confprofessioni ha ribadito il ruolo strategico delle libere professioni come partner delle amministrazioni pubbliche nella gestione delle funzioni pubbliche e nell’erogazione dei servizi, in un’ottica di maggiore efficienza ed efficacia della macchina amministrativa.

PNRR: estensione delle scadenze e recupero dei progetti esclusi

Sul fronte del PNRR, il presidente di Confprofessioni, Marco Natali, ha condiviso l’obiettivo di posticipare la scadenza oltre il giugno 2026 per garantire il pieno utilizzo delle risorse disponibili. È stata inoltre evidenziata la necessità di recuperare i progetti esclusi dal Piano – oltre 20.000 – che riguardano settori cruciali per lo sviluppo dei territori, come rigenerazione urbana, riduzione del rischio idrogeologico, infrastrutture nelle aree interne ed efficientamento sismico. In tal senso, è stata rilanciata la proposta di una gestione unitaria dei fondi europei, integrando PNRR e Fondi di coesione.

Ripresa del comparto professionale post-pandemia: segnali positivi e sfide da affrontare

In questa prospettiva, il comparto professionale può giocare un ruolo rilevante. Secondo i dati dell’Osservatorio Confprofessioni, dopo la pandemia il settore ha registrato segnali di ripresa: nel 2024 si contano 18 mila professionisti in più, per un totale di 1,38 milioni. Tuttavia, persistono criticità legate alla frammentazione e al “nanismo” degli studi, che ne limitano la competitività. Su questo fronte Confprofessioni ha proposto l’introduzione di un piano di incentivi fiscali destinati a sostenere l’aggregazione, la digitalizzazione e la formazione avanzata degli studi professionali, favorendo così la crescita del settore.

Calo dei giovani professionisti: investimenti formativi per contrastare la fuga dei cervelli

Allarmante il dato sul calo dei giovani professionisti: tra il 2019 e il 2023, il numero di under 34 è sceso del 12%. Confprofessioni ha ribadito la necessità di investire in percorsi formativi professionalizzanti e nel potenziamento dell’apprendistato di terzo livello, come strumento efficace per contrastare la fuga dei cervelli e facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Infine, in materia fiscale, Confprofessioni ha evidenziato l’urgenza di colmare le attuali disparità di trattamento tra lavoratori dipendenti e autonomi, a parità di reddito, e ha sollecitato un intervento deciso per contrastare il fiscal drag, ribadendo la necessità di completare il percorso di riforma dell’Irpef, al fine di approdare ad un sistema coerente, efficiente e senza spazi di iniquità.

IL TESTO INTEGRALE DELL’AUDIZIONE