Commissione, azione legale contro Ungheria e Polonia a difesa dei diritti LGBTIQ

Von der Leyen: "L'Europa non consentirà mai che parti della nostra società siano stigmatizzate, che sia a causa di chi amano, dell'età, dell'appartenenza etnica, delle opinioni politiche o del credo religioso”.

Secondo l’articolo 2 del Trattato sull’Unione Europea, l’uguaglianza e il rispetto della dignità e dei diritti umani sono valori fondamentali dell’UE. Per questo motivo sarà cura della Commissione utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per difenderli. Ciò spiega l’avvio delle procedure di infrazione nei confronti dell’Ungheria e della Polonia.

Riguardo l’Ungheria, stiamo parlando della legge, adottata lo scorso 23 giugno, che vieta o limita l’accesso a contenuti rivolti a minori di 18 anni in cui sia promossa o descritta la cosiddetta “divergenza tra la propria identità e il sesso attribuito alla nascita, il cambiamento di sesso o l’omosessualità” e una clausola di esclusione della responsabilità imposta su un libro per bambini con contenuto LGBTIQ. La Commissione ha pertanto deciso di inviare all’Ungheria una lettera di costituzione in mora, in quanto ritiene che la legge violi una serie di norme dell’UE come la direttiva sui servizi di media audiovisivi, nonché gli articoli 56 e 34 del TFUE.

Per la Polonia, invece, l’esecutivo ritiene che le autorità polacche non abbiano risposto in modo esauriente e adeguato alla sua richiesta d’informazioni concernente la natura e l’impatto delle risoluzioni sulle cosiddette “zone esenti da ideologia LGBT” adottate da diverse regioni e comuni polacchi, cosa che potrebbe violare il diritto dell’UE in materia di non discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale ed è perciò necessaria un’analisi dettagliata della compatibilità delle risoluzioni con il diritto dell’Unione.

L’uguaglianza e la non discriminazione sono principi fondamentali dell’UE, sanciti dai trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali. Negli ultimi decenni gli sviluppi legislativi, la giurisprudenza e le iniziative politiche hanno migliorato la vita di molte persone. Tuttavia, la discriminazione nei confronti delle persone LGBTIQ persiste, motivo per cui l’Unione deve essere in prima linea negli sforzi volti a tutelare meglio i diritti delle persone interessate.

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