Digitale, più spazio agli hub dell’innovazione

Il presidente di Confprofessioni all’incontro del CCMI di Bruxelles. I poli dell’innovazione digitale e la commercializzazione dei prodotti da costruzione al centro dei lavori della Commissione per le trasformazioni industriali

«La transizione digitale offre molte opportunità per migliorare la competitività di imprese e studi professionali, ma l’accesso alle risorse per l’innovazione deve essere radicalmente migliorato in ogni Stato membro, anche attraverso il ricorso al finanziamento azionario e agli incentivi fiscali legati alle tecnologie e alle competenze digitali», ha commentato il presidente di Confprofessioni e membro del CCMI, Gaetano Stella, a margine dei lavori della Commissione Consultiva per le Trasformazioni Industriali (CCMI), organo del CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo) che si è tenuta il 13 settembre a Bruxelles.  «In questo giocano un ruolo determinante i Digital Innovation Hubs (DIH), i poli che forniscono analisi e soluzioni alle aziende per affrontare le transizioni sia digitale che verde», ha spiegato Stella. «I DIH sono “organismi intermedi”, concepiti per ricevere le richieste delle PMI e individuare strumenti e soluzioni che le guidino. L’UE e gli Stati membri devono quindi impegnarsi congiuntamente nella sensibilizzazione sui i vantaggi dell’adesione delle PMI alla rete DIH».

In merito al Parere sulle condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione, «l’obiettivo del CCMI è quello di coinvolgere tutte le parti interessate in un dialogo volto a trovare un sistema adeguato che consenta la libera circolazione dei prodotti da costruzione», ha dichiarato Stella. «Per il CESE, un quadro normativo europeo ben funzionante per i prodotti da costruzione, integrato nel sistema di normazione, consentirà infatti all’UE di realizzare il mercato interno digitale, la ripresa economica post-Covid-19, i piani strategici del Green Deal europeo e gli obiettivi dell’economia circolare».