A Bruxelles, nella giornata di oggi 9 settembre 2024, Mario Draghi, ha presentato oggi un report di 400 pagine sulla competitività dell’Unione Europea, contenente circa 170 proposte “attuabili subito”. In un contesto economico sempre più sfidante, Draghi ha sottolineato l’urgenza di un cambiamento radicale per permettere all’Europa di recuperare terreno nei confronti di Stati Uniti e Cina, che continuano a dominare il panorama economico globale.
Draghi ha condiviso la sua analisi in compagnia della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Ha iniziato la sua esposizione richiamando l’attenzione sul rallentamento della crescita economica che l’Unione ha vissuto negli ultimi anni, un problema che è stato ignorato per troppo tempo. “Fino a due anni fa, non avremmo mai avuto una conversazione del genere, poiché le cose andavano bene. Ma ora non possiamo più ignorare la realtà: le condizioni sono cambiate”, ha dichiarato Draghi.
Il report si articola attorno a tre pilastri fondamentali, ciascuno dei quali rappresenta un aspetto cruciale per il futuro economico dell’Europa: innovazione, decarbonizzazione e sicurezza.
I tre pilastri del report
- Innovazione: Draghi ha evidenziato che promuovere l’innovazione è “la chiave del futuro”. Tuttavia, ha avvertito che l’Europa si trova attualmente di fronte a uno stallo in questo settore, con troppe barriere che ostacolano il progresso. “Dobbiamo creare un ambiente favorevole che stimoli l’innovazione e la crescita delle nuove tecnologie”, ha affermato. In particolare, ha sottolineato la necessità di un coordinamento a livello europeo per superare le divisioni nazionali che limitano il potenziale innovativo dell’Unione.
- Decarbonizzazione: Draghi ha definito la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio come una grande “opportunità per la crescita”. Ha sottolineato che, per affrontare questa sfida, è fondamentale migliorare l’approvvigionamento e l’offerta di energia pulita. Secondo Draghi, è necessario un piano congiunto a livello europeo per garantire una transizione energetica efficace e sostenibile, specialmente in un contesto in cui la concorrenza della Cina nel settore green rappresenta una minaccia per l’industria europea.
- Sicurezza: Il terzo pilastro riguarda l’obiettivo di “aumentare la sicurezza e ridurre le dipendenze”. Draghi ha richiamato l’attenzione sul fatto che l’Europa ha recentemente perso il suo principale fornitore di energia, la Russia, e ha evidenziato che la stabilità geopolitica è in diminuzione. “Le nostre dipendenze si sono rivelate vulnerabilità, e dobbiamo lavorare per aumentare la nostra autonomia”, ha affermato, evidenziando l’importanza di sviluppare capacità interne per la produzione di energia e risorse strategiche.
Nella prefazione del report, Draghi mette in guardia su una “sfida esistenziale” per l’Europa. Secondo l’analisi, il continente ha visto un ampio divario nel PIL rispetto agli Stati Uniti, principalmente a causa di un rallentamento più pronunciato della crescita della produttività in Europa. “Dal 2000, il reddito disponibile reale è cresciuto quasi del doppio negli Stati Uniti rispetto all’Unione Europea”, ha affermato, suggerendo che l’Europa ha in gran parte mancato la rivoluzione digitale guidata da Internet, perdendo così opportunità cruciali per la crescita.
“Se l’Europa non potrà diventare più produttiva, saremo costretti a scegliere”, ha avvertito Draghi, sottolineando che non sarà possibile diventare leader nelle nuove tecnologie, essere un faro di responsabilità climatica e agire come un attore indipendente sulla scena mondiale. “Non saremo in grado di finanziare il nostro modello sociale. Dovremo ridimensionare alcune, se non tutte, le nostre ambizioni”.
Accanto a Draghi, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso la sua approvazione per il report, ma ha sottolineato che, prima di procedere con l’attuazione delle proposte, è fondamentale definire priorità e progetti comuni. “Abbiamo bisogno di una visione chiara su quali siano le aree in cui possiamo collaborare maggiormente”, ha dichiarato.
Von der Leyen ha esaminato le due possibili strade per il finanziamento delle proposte: “Potremmo utilizzare finanziamenti nazionali o esplorare nuove risorse proprie. Sarà la volontà dei Paesi membri a decidere come si vuole agire”, ha aggiunto, evidenziando che il successo del piano di Draghi dipenderà dalla collaborazione e dall’impegno degli Stati membri.
The future of European competitiveness Part A | A competitiveness strategy for Europe
The future of European competitiveness Part B | In-depth analysis and recommendations