Elezioni Europee, gli eurodeputati rivedono le regole elettorali

Il Parlamento ha iniziato la riforma della legge elettorale dell'UE, cercando di trasformare le 27 elezioni separate e le loro regole non omogenee in un'unica elezione europea

Nella giornata di ieri, 3 maggio 2022, è stato presentato il sistema ideato dai deputati, secondo il quale ogni elettore avrebbe due voti: uno per eleggere i deputati nelle circoscrizioni nazionali e uno in una circoscrizione a livello europeo, composta da 28 seggi aggiuntivi. Per garantire una rappresentanza geografica equilibrata all’interno di queste liste, gli stati membri sarebbero divisi in tre gruppi a seconda della dimensione della loro popolazione. Le liste verrebbero coperte con candidati provenienti da questi gruppi secondo una ripartizione proporzionale. Le liste di candidati a livello europeo dovrebbero essere presentate da entità elettorali europee, come coalizioni di partiti politici nazionali e/o associazioni nazionali di elettori o partiti politici europei.

Il Parlamento vuole anche affrontare la disuguaglianza di genere, sottolineando che nonostante un miglioramento generale nelle ultime elezioni, alcuni paesi non hanno eletto che una sola donna deputata. Il testo propone delle “liste chiuse” obbligatorie (cioè con alternanza di candidati di sesso femminile e maschile) o delle quote, senza violare i diritti delle persone non binarie.

Altre proposte per “europeizzare” le elezioni includono:

  • il 9 maggio come giorno comune di voto europeo;
  • il diritto elettorale passivo per tutti gli europei da 18 anni;
  • una soglia elettorale minima del 3,5% obbligatoria per le circoscrizioni di 60 seggi o più;
  • la parità di accesso alle elezioni per tutti i cittadini, compresi quelli con disabilità, e l’opzione del voto per corrispondenza, e
  • il diritto per i cittadini di votare per il presidente della Commissione in un sistema di “candidato principale” (Spitzenkandidaten) attraverso le liste europee.

Inoltre, una nuova Autorità elettorale europea verrebbe istituita per supervisionare il processo e garantire il rispetto delle nuove regole.

Come stabilito dall’articolo 223 TFUE, l’iniziativa legislativa del Parlamento dovrebbe essere approvata all’unanimità dal Consiglio. Tornerebbe poi al Parlamento affinché gli eurodeputati possano dare il loro consenso, prima di essere approvata da tutti gli Stati membri in conformità con i rispettivi requisiti costituzionali. I negoziati con il Consiglio inizieranno quando gli Stati membri adotteranno la loro posizione.

 

Maggiori informazioni