Fondi UE bloccati per chi non rispetta lo stato di diritto

Questo l’esito dell’accordo provvisorio tra Parlamento e Consiglio Europeo I Paesi dell’UE che non rispettano lo stato di diritto potrebbero perdere l’accesso ai fondi dell’UE, secondo un accordo provvisorio raggiunto giovedì 5 novembre tra Parlamento e Consiglio.   “L’accordo di oggi è un passo importante verso la protezione dei valori dell’UE. Per la prima volta,
Questo l’esito dell’accordo provvisorio tra Parlamento e Consiglio Europeo

I Paesi dell’UE che non rispettano lo stato di diritto potrebbero perdere l’accesso ai fondi dell’UE, secondo un accordo provvisorio raggiunto giovedì 5 novembre tra Parlamento e Consiglio.

 

“L’accordo di oggi è un passo importante verso la protezione dei valori dell’UE. Per la prima volta, abbiamo istituito un meccanismo che permette all’UE di fermare il finanziamento ai governi che non rispettano i nostri valori come lo stato di diritto”, ha detto il co-relatore dell’accordo Petri Sarvamaa (PPE, Finlandia) dopo la conclusione dei negoziati.

 

Gli eurodeputati infatti sono riusciti a mantenere un importante aspetto preventivo: il meccanismo di blocco non solo può essere attivato se una violazione colpisce direttamente il bilancio, ma anche quando c’è un serio rischio che lo faccia, così da prevenire situazioni in cui i fondi dell’UE potrebbero finanziare azioni in conflitto con i valori dell’UE stessa.

 

Inoltre, per garantire che i beneficiari finali che dipendono dagli aiuti dell’UE – come gli studenti, gli agricoltori o le ONG – non siano penalizzati a causa delle azioni dei loro governi, gli eurodeputati hanno insistito sulla possibilità di presentare un reclamo alla Commissione attraverso una piattaforma web, che li aiuterà a garantire che ricevano gli importi dovuti. La Commissione potrà inoltre effettuare una correzione finanziaria riducendo la prossima rata di aiuti UE al paese interessato.

 

“Per noi era fondamentale che i beneficiari finali non venissero puniti per gli errori dei loro governi e che continuassero a ricevere i fondi promessi e su cui contavano, anche dopo l’attivazione del meccanismo di condizionalità. Possiamo dire con orgoglio che abbiamo sviluppato un sistema solido che garantirà la loro protezione”, ha detto la co-relatrice Eider Gardiazabal Rubial (S&D, Spagna).

 

“Non siamo scesi a compromessi sui valori: abbiamo fatto in modo che lo Stato di diritto sia considerato uno dei valori dell’UE sanciti dai trattati, come l’indipendenza della magistratura. Ogni violazione dello stato di diritto sarà considerata dal meccanismo: dalle singole violazioni a quelle sistemiche o ricorrenti per le quali finora non è esistito alcun meccanismo”, ha aggiunto Sarvamaa. 

“I cittadini europei si aspettano da noi che l’erogazione dei fondi dell’UE sia subordinata al rispetto dello Stato di diritto. Questo è esattamente ciò che fa il meccanismo concordato oggi”, ha concluso Rubial.

 

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