Lo scorso 17 luglio si è tenuta l’annuale celebrazione dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale (CPI), l’occasione ideale per riflettere sull’importanza di combattere l’impunità e garantire giustizia per le vittime dei crimini più efferati come genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
Il discorso è stato tenuto dall’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Borrell, che ha messo l’accento sul ruolo della Corte penale internazionale, prima e unica corte permanente di questo tipo al mondo, e nel suo ruolo chiave in un ordine globale basato su regole condivise riguardo il portare avanti la lotta contro l’impunità per i crimini a livello globale.
Successivamente, Borrell sottolinea l’importanza del rendere omaggio a tutte le persone impegnate e coraggiose che lavorano nel campo del diritto penale internazionale e che cercano giustizia per crimini atroci, come Fatou Bensouda per il suo lavoro determinato come procuratore.
Non sono stati dimenticati né la società civile né i difensori dei diritti umani, che svolgono un ruolo cruciale nel garantire che le violazioni dei diritti fondamentali e del diritto internazionale umanitario siano presentate, documentate e denunciate. Così facendo, essi apportano un contributo importante alla protezione delle vittime di crimini internazionali e alla difesa dei loro diritti.
In conclusione, viene dichiarato che la giornata della giustizia penale internazionale ci ricorda che è necessario continuare a lavorare, sia a livello nazionale che internazionale, per rafforzare il sistema di giustizia penale e che è necessario garantire che gli autori dei crimini più gravi siano assicurati alla giustizia e chiamati a rispondere dinanzi alle corti competenti.
“L’impunità non deve essere un’opzione. Da nessuna parte. Per nessuno”.