Investimenti e riforme dell’UE, il ruolo chiave delle parti sociali e della società civile

Il CESE esorta la necessità di formare un processo di consultazione formale per procedere verso un futuro europeo ricco di transizioni efficaci

Il rafforzamento del coinvolgimento nazionale richiede la partecipazione attiva dei parlamenti nazionali, delle autorità regionali e locali, dei partner sociali e della società civile, insieme a disposizioni più chiare nei procedimenti dell’UE e nazionali. Questo garantirà l’attuazione più efficace possibile del nuovo quadro di governance economica dell’UE e del futuro Semestre europeo, assicurando allo stesso tempo una politica trasparente e inclusiva.

I tre relatori per questo parere – Gonçalo Lobo Xavier, Javier Doz Orrit e Luca Jahier – hanno chiesto un processo di consultazione formale, permanente e strutturato. In questo processo, i governi nazionali collaboreranno strettamente con le autorità a tutti i livelli e in partnership con sindacati, datori di lavoro, organizzazioni della società civile e altri enti competenti durante l’intero ciclo di preparazione, attuazione, monitoraggio e valutazione del processo politico.

Il parere si basa su un esercizio di consultazione annuale, svolto in 26 dei 27 Stati membri e basato sul coinvolgimento attivo di 77 membri e, attraverso di loro, di numerose organizzazioni della società civile, partner sociali, istituzioni ed enti.

Durante le consultazioni, nella maggior parte degli Stati membri la società civile organizzata ha sottolineato il suo sostegno sia per il focus delle raccomandazioni specifiche per paese sulla transizione verde e digitale, sia per l’utilizzo dei consistenti fondi dell’UE canalizzati verso le economie degli Stati membri per stimolare una transizione equa.

La società civile organizzata ha evidenziato alcuni aspetti positivi e negativi riguardanti questi piani e la loro potenziale efficacia nel promuovere riforme e investimenti. I relatori concordano sul fatto che il grado di coinvolgimento delle autorità nazionali, dei partner sociali e delle organizzazioni della società civile nello sviluppo dei piani sarà fondamentale per garantire che siano genuinamente efficaci. In particolare, le organizzazioni della società civile chiedono di concentrarsi sull’efficacia ed efficienza degli investimenti pubblici e sottolineano la necessità di trovare un equilibrio tra controllo e gestione eccessivamente rigorosa. È stato anche evidenziato che i piani devono essere realistici nella valutazione del successo delle riforme e degli investimenti previsti.

Il parere dimostra che l’esercizio di consultazione con le organizzazioni della società civile in molti Stati membri è stato sporadico, debole, inefficace, last-minute e di qualità varia.

Le raccomandazioni del parere riflettono il feedback delle organizzazioni e includono la creazione di gruppi di lavoro permanenti per favorire il dialogo tra partner sociali, istituzioni pubbliche e la Commissione europea. Si suggerisce inoltre di organizzare consultazioni semestrali, garantendo la partecipazione di un ampio gruppo di interessati e adottare consultazioni pubbliche obbligatorie per tutte le bozze di legge. È fondamentale che ogni Stato membro pubblichi annualmente rapporti sul processo di consultazione e che si lavori per rendere più efficace la flessibilità nel supportare le riforme e gli investimenti necessari, con criteri chiari per gli investimenti verdi e sociali nei piani fiscali-strutturali futuri.

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