La Commissione Europea ha presentato una direttiva sul salario minimo

Ursula von der Leyen: «Un segnale importante del fatto che, anche in tempi di crisi, la dignità del lavoro è intoccabile» «La proposta odierna su salari minimi adeguati è un segnale importante del fatto che, anche in tempi di crisi, la dignità del lavoro è intoccabile». Con queste parole Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea,
Ursula von der Leyen: «Un segnale importante del fatto che, anche in tempi di crisi, la dignità del lavoro è intoccabile»

«La proposta odierna su salari minimi adeguati è un segnale importante del fatto che, anche in tempi di crisi, la dignità del lavoro è intoccabile». Con queste parole Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha presentato il 28 ottobre una direttiva per garantire che i lavoratori nell’Unione siano tutelati da salari minimi adeguati che consentano una vita dignitosa ovunque essi lavorino.

 

Secondo la Commissione, se fissati a livelli adeguati, i salari minimi non solo hanno un impatto sociale positivo ma producono anche benefici economici di più vasta portata, in quanto riducono la disuguaglianza salariale, contribuiscono a sostenere la domanda interna e rafforzano gli incentivi al lavoro. Salari minimi adeguati possono anche contribuire ridurre il divario retributivo di genere, dato che a percepire un salario minimo sono più donne che uomini. 

 

«È importante garantire che la ripresa economica giovi anche ai lavoratori a basso salario» – ha dichiarato Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone. «Con questa proposta vogliamo garantire che i lavoratori dell’UE possano condurre una vita dignitosa ovunque lavorino. Il dialogo sociale svolge un ruolo cruciale nella negoziazione dei salari a livello nazionale e locale. Sosteniamo la libertà delle parti sociali di negoziare i salari autonomamente e, ove ciò non sia possibile, forniamo un quadro per orientare gli Stati membri nella determinazione dei salari minimi».

 

 

«Quasi il 10% dei lavoratori nell’UE vive in condizioni di povertà e questa situazione deve cambiare» – ha affermato Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali. «Chi ha un lavoro non deve faticare ad arrivare a fine mese. I salari minimi devono recuperare terreno rispetto ad altri salari che, negli ultimi decenni, sono cresciuti lasciando indietro i salari minimi. La contrattazione collettiva dovrebbe costituire lo standard di riferimento in tutti gli Stati membri. Il principio 6 del pilastro europeo dei diritti sociali sancisce, nero su bianco, che sono garantite retribuzioni minime adeguate. Tutti gli Stati membri lo hanno approvato e contiamo quindi sul loro costante impegno in tal senso».

 

Per un approfondimento su questo tema, ADAPT, l’Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali, il giorno 11 novembre dalle ore 13.45 alle ore 14.45 terrà un webinar ad accesso gratuito dal titolo La proposta europea di salario minimo: quale impatto su contrattazione e rappresentanza? di inquadramento del tema e delle possibili ricadute sul sistema italiano di relazioni industriali, a cui interverranno Emmanuele Massagli e Silvia Spattini. Introduce e modera Michele Tiraboschi

 

Fonti: https://bit.ly/2I5Yk7Q