Lo scorso 7 ottobre, ha avuto luogo l’opening session della Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2024, un’importante occasione per discutere le sfide e le opportunità che gli enti locali più vicini al cittadino dell’Unione Europea affrontano nel contesto attuale. La sessione è stata suddivisa in quattro sessioni, ciascuna delle quali ha trattato temi cruciali per il futuro dell’Europa, con un focus particolare sugli investimenti e sulla politica di coesione.
Importanza delle Regioni e delle Città negli Investimenti Pubblici
Dal 2004 al 2022, le regioni e le città dell’UE hanno rappresentato tra il 54% e il 58% del totale degli investimenti pubblici. Questo dato sottolinea il ruolo fondamentale delle amministrazioni locali nel guidare le trasformazioni economiche e sociali all’interno dell’Unione. Le differenze nei livelli di decentralizzazione tra i vari Paesi membri stanno diminuendo, segnalando una crescente uniformità nelle responsabilità delle entità sub-nazionali. Sebbene il bilancio dell’UE rappresenti solo circa il 2% del PIL europeo, esso svolge un ruolo cruciale nell’orientare riforme locali, investimenti e innovazione. In particolare, la politica di coesione dell’UE, che costituisce il 13% degli investimenti pubblici complessivi, è fondamentale per garantire che tutte le regioni abbiano accesso a risorse adeguate per sostenere la loro crescita. La Commissione Europea ha riaffermato l’importanza di rispettare il principio del “non nuocere alla coesione”, assicurando che i fondi europei non compromettano gli sforzi di convergenza economica e sociale.
Sfide Future per le Regioni e le Città
Le regioni e le città devono affrontare sfide strutturali a lungo termine legate a tre trasformazioni fondamentali: la transizione verde, la digitalizzazione e le dinamiche demografiche. Queste sfide si inseriscono in un contesto di crescente polarizzazione economica e sociale, evidenziando la necessità di interventi mirati per evitare che alcune aree rimangano indietro. Le disparità economiche crescenti tra le regioni dell’UE, così come all’interno degli stessi Paesi, comportano l’emergere di territori con opportunità limitate e tassi elevati di povertà ed esclusione sociale. In particolare, le regioni e le città che si trovano in difficoltà, spesso quelle di medie dimensioni o rurali, stanno assistendo a una migrazione della forza lavoro verso aree più prosperose, creando un “talent trap”. Questo fenomeno contribuisce a una sfida demografica più ampia, in un contesto di invecchiamento della popolazione europea, che richiede risposte innovative e integrate. Le regioni e le città non sono immuni alle sfide globali, comprese le tensioni geopolitiche e la crescente competitività economica globale. È essenziale che le politiche europee si adattino a questo panorama in evoluzione, permettendo alle città e alle regioni di giocare un ruolo attivo nel rafforzare la competitività e l’attrattività dell’Europa.
Le Richieste delle Regioni e delle Città
Durante la sessione, è stata enfatizzata la necessità di progettare un bilancio dell’UE che sia sensibile alla dimensione locale e che supporti gli investimenti mirati. Le regioni e le città chiedono fortemente di includere politiche industriali e di innovazione basate sul territorio tra le priorità dei futuri strumenti di finanziamento dell’UE, per promuovere la competitività europea. Inoltre, è fondamentale diversificare le fonti di entrata per il bilancio dell’UE, riducendo la dipendenza dai contributi nazionali e allineando le risorse finanziarie con le disposizioni del Trattato. Le regioni e le città hanno richiesto anche sufficienti risorse finanziarie per la politica di coesione, per garantire che nessun luogo venga lasciato indietro e per migliorare il benessere di tutti i cittadini.
Opportunità per il Futuro
Le regioni e le città, insieme al Comitato delle Regioni, possono svolgere un ruolo chiave nel migliorare l’erogazione dei programmi di finanziamento dell’UE. È fondamentale raccogliere e condividere esperienze dirette sugli impatti dei fondi europei, promuovendo un apprendimento politico trasversale tra i diversi livelli di governo. Le sinergie tra i vari stakeholder saranno cruciali per mobilitare il supporto necessario per un bilancio dell’UE ambizioso e adeguato alle esigenze locali. Il successo di tali iniziative dipenderà dalla capacità di costruire un clima di fiducia tra i vari livelli di governo. L’Alleanza per la Coesione ha ribadito l’importanza di mantenere la politica di coesione come pilastro centrale del modello di sviluppo dell’UE, garantendo che tutte le aree, comprese quelle più vulnerabili, possano partecipare alla transizione verso una neutralità climatica entro il 2050.
In sintesi, questa prima sessione ha messo in evidenza le sfide significative che le regioni e le città europee affrontano, sottolineando l’importanza di investimenti strategici e politiche di coesione per affrontarle. È cruciale che tutte le parti interessate lavorino insieme per garantire un futuro prospero e inclusivo per tutte le aree dell’Unione Europea. Solo attraverso un approccio coordinato e integrato sarà possibile costruire un’Europa più coesa e resiliente, pronta ad affrontare le sfide del futuro e a garantire benessere per tutti i suoi cittadini. In particolare, il Desk Europeo di Confprofessioni si impegna a supportare le regioni e le città nell’accesso alle opportunità di finanziamento europeo, facilitando la condivisione di informazioni e buone pratiche.
“Con l’inizio di un nuovo ciclo politico, i leader devono capire cosa c’è in gioco sul campo, come le regioni e le città stanno affrontando sfide come la transizione verde e digitale, l’aumento delle disuguaglianze e la preparazione al futuro allargamento“, osserva il presidente del Comitato europeo delle Regioni, Vasco Alves Cordero, avviando i lavori della sessione di quattro giorni.