Pandemia, principi comuni e Brexit sul tavolo del Ceplis

Si è svolta al Parlamento europeo l’assemblea generale del Consiglio europeo delle professioni liberali, presieduta dal presidente Stella. Professionisti centrali nelle politiche comunitarie. Focus su etica e digitalizzazione

Gli effetti della pandemia sull’attuale congiuntura economica europea, la revisione dei principi comuni delle libere professioni e, non ultimo, le conseguenze della Brexit sui professionisti comunitari nel quadro della libertà di prestazione di servizi. Sono alcuni dei temi affrontati dall’Assemblea Generale del Consiglio europeo delle professioni liberali (Ceplis), presieduta dal presidente, Gaetano Stella, e dal direttore Theodoros Koutroubas, che si è svolta il 7 dicembre scorso, a Bruxelles presso il Parlamento europeo.

Il meeting del Ceplis è stato aperto dall’europarlamentare, Cinzia Bonfrisco, che ha ricordato la vicinanza del Parlamento europeo alle tematiche più delicate delle libere professioni, come l’accesso ai fondi strutturali e gli investimenti comunitari, confermando ancora una volta la centralità del Consiglio Europeo delle Professioni Liberali sulle politiche europee che coinvolgono direttamente o indirettamente i servizi professionali.

Durante la riunione del Comitato permanente, invece, presieduto dalla prima vice-presidente Victoria Ortega, è stato dato spazio alle relazioni di due autorevoli rappresentanti delle politiche europee. Il primo intervento è stato tenuto dal Prof. Benoît Rihoux dell’Università di Louvain in Belgio, che ha sottolineato l’importanza della ricerca economico-politica a supporto dei principi etici per le libere professioni. Il secondo speech è stato di Patrice Chazerand di Digitaleurope, che ha mostrato come la digitalizzazione, a maggior ragione per il comparto delle libere professioni, è a tutt’oggi di fondamentale importanza per agire prontamente su un futuro che andrà sempre di più verso il digitale.