Le imprese dell’Unione Europea si confermano protagoniste nello scenario globale della ricerca e sviluppo (R&D), registrando un incremento significativo negli investimenti durante il 2023. Con una crescita del 9,8%, l’UE ha superato gli Stati Uniti (+5,9%) e la Cina (+9,6%) in termini di incremento percentuale, un risultato che segna una svolta rispetto alle dinamiche dell’ultimo decennio. Questo posiziona l’Europa al secondo posto mondiale per quota di investimenti privati in R&D (18,7%), dietro agli Stati Uniti (42,3%) ma davanti alla Cina (17,1%).
Nonostante un rallentamento della crescita globale degli investimenti in R&D, passata dal 12,6% del 2022 al 7,8% nel 2023, le principali 2000 imprese mondiali hanno raggiunto un nuovo massimo storico: 1257,7 miliardi di euro. Di queste, le prime 50 aziende hanno contribuito per il 40,1% del totale, dimostrando una forte concentrazione delle risorse. Tra queste figurano 11 imprese europee, un dato che sottolinea il ruolo chiave dell’UE nel panorama internazionale. Tuttavia, permangono criticità strutturali: il settore europeo delle TIC e della sanità continua a mostrare un ritardo rispetto ai concorrenti globali.
Tra i settori trainanti, l’automotive è il fiore all’occhiello dell’Europa, con una quota del 45,4% degli investimenti globali del settore, oltre il doppio rispetto alle controparti statunitensi e giapponesi e più del triplo rispetto alla Cina.
Diverso è il caso delle tecnologie dell’informazione e comunicazione (TIC), dove le imprese europee sono meno competitive. Nel software TIC, gli Stati Uniti dominano con il 70% degli investimenti globali, mentre l’UE rimane marginale. Nell’hardware TIC, il primato va ancora agli Stati Uniti (43,3%), seguiti da Corea del Sud e Taiwan. Anche nel settore sanitario, gli Stati Uniti mantengono la leadership con il 52% degli investimenti globali, mentre le aziende europee (64 in totale) si trovano appena sopra le 63 cinesi.
Nonostante le difficoltà, l’UE mostra segnali promettenti. I settori dei semiconduttori, dei componenti automobilistici e delle biotecnologie/farmaceutiche hanno visto una crescita straordinaria negli ultimi dieci anni, con investimenti aumentati da due a cinquanta volte. Questo trend suggerisce che l’Europa ha ancora margini di sviluppo significativi in aree cruciali per la competitività globale.
Le prime 800 imprese europee hanno investito 247,7 miliardi di euro in R&D nel 2023, con un incremento dell’8,7% rispetto all’anno precedente. L’automotive rappresenta il 34,2% di questi investimenti, seguito dalla sanità (19,3%), dall’hardware TIC (14%) e dal software TIC (7,8%). Anche le PMI hanno avuto un ruolo importante: nel 2023, 99 piccole e medie imprese con meno di 250 dipendenti, prevalentemente attive nel settore sanitario e concentrate in Svezia, Francia, Danimarca e Germania, hanno investito complessivamente 2,4 miliardi di euro (+3,7% rispetto al 2022). Tuttavia, gli Stati membri in fase di ampliamento rimangono poco rappresentati, con solo quattro imprese tra le prime 2000 globali situate in Portogallo, Ungheria, Slovenia e Malta.
Dal 2004, il quadro di valutazione degli investimenti industriali in R&D dell’UE è un riferimento fondamentale per le politiche industriali e scientifiche europee. Basato sui bilanci finanziari delle principali imprese globali, copre l’85-90% dei finanziamenti privati mondiali per la R&D e fornisce indicazioni strategiche per lo sviluppo di politiche mirate. Questo strumento è stato citato in importanti relazioni, come quella di Mario Draghi sul futuro della competitività europea, e continua a essere una risorsa cruciale per affrontare le sfide del prossimo decennio.
Pur registrando progressi significativi, l’UE deve ancora affrontare sfide importanti: colmare le lacune nei settori TIC e sanità, ridurre le disparità tra gli Stati membri e promuovere l’emersione di nuovi attori globali con sede in Europa. La ricerca e innovazione rimangono centrali per costruire un’economia digitale e sostenibile, essenziale per mantenere la competitività dell’Europa in uno scenario sempre più competitivo.