Schengen: è l’ora di un’area più forte

Un nuovo piano presentato dalla Commissione per maggior coesione e cooperazione tra gli Stati

Presentata lo scorso 2 giugno la nuova strategia per uno spazio Schengen più forte e coeso. L’area di libera circolazione di persone e merci è, infatti, il fulcro dell’Unione Europea ed è fondamentale per la ripresa dalla crisi del coronavirus.

Tra gli scopi della strategia si sottolinea l’esigenza di garantire un’efficace gestione delle frontiere esterne attraverso l’introduzione dei corpi permanenti della guardia di frontiera e costiera europea e nuovi sistemi d’informazione per gestire le frontiere, anche attraverso la digitalizzazione delle domande dei visti e dei documenti di viaggio.

In più, è necessaria una maggior cooperazione tra gli Stati Membri in modo da prevenire e combattere le minacce alla sicurezza, compensando l’assenza di controlli alle frontiere interne attraverso un nuovo codice di cooperazione di polizia e l’aggiornamento dei sistemi per lo scambio di informazioni su DNA ed impronte digitali. A tal proposito, sarà fondamentale anche il nuovo patto europeo per la migrazione e l’asilo, presentato nel settembre dello scorso anno, che aiuterà a gestire in modo comune la migrazione, elemento importante per il funzionamento dello spazio Schengen.

In che modo si può arrivare ad una maggior fiducia condivisa tra tutti i paesi nell’attuazione delle norme Schengen? La commissione ha risposto a questa domanda presentando una proposta di regolamento in modo da revisionare il meccanismo di monitoraggio e valutazione ed arrivare così ad un dialogo politico più chiaro e comprensibile.

Tutte queste misure vanno a rafforzare rispettivamente i tre pilastri che permettono il giusto funzionamento dello spazio Schengen, quali la gestione efficace delle frontiere esterne dell’UE, il potenziamento delle misure interne per compensarne l’assenza di controlli alle frontiere e, infine, un solido meccanismo di governance tra i paesi.

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