Tessera professionale e alert, dalla Commissione Ue arriva il via libera al regolamento di esecuzione

Il regolamento si applica a partire dal 18 gennaio 2016, come anticipato da Tomaras lo scorso 5 giugno a Venezia in occasione dell’assemblea del Ceplis. Per i liberi professionisti certezza dei tempi, protezione dei dati e documenti semplificati Lo scorso 24 giugno la Commissione europea ha adottato il regolamento di esecuzione (Ue) 2015/983 sulla procedura
Il regolamento si applica a partire dal 18 gennaio 2016, come anticipato da Tomaras lo scorso 5 giugno a Venezia in occasione dell’assemblea del Ceplis. Per i liberi professionisti certezza dei tempi, protezione dei dati e documenti semplificati

Lo scorso 24 giugno la Commissione europea ha adottato il regolamento di esecuzione (Ue) 2015/983 sulla procedura di rilascio della tessera professionale europea (European Professional Card, EPC) e sull’applicazione del meccanismo di allerta, ai sensi della direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali. Come aveva anticipato Konstantinos Tomaras, vicecapo dell’Unità libera circolazione dei professionisti della Dg Grow della Commissione europea, in occasione dell’assemblea generale del Consiglio europeo delle professioni liberali (Ceplis), organizzata a Venezia da Confprofessioni lo scorso 5 giugno, il regolamento si applica a partire dal 18 gennaio 2016, data entro cui gli Stati membri sono tenuti a registrare le autorità competenti e a partire dalla quale la tessera sarà disponibile per infermieri, farmacisti, fisioterapisti, guide alpine e agenti immobiliari. Il regolamento chiarisce il funzionamento della presentazione online della domanda di tessera, che implica la creazione di un conto personale securizzato, del trasferimento delle richieste al sistema di informazione del mercato interno (IMI) e quindi all’autorità competente dello Stato membro di origine, del trattamento delle domande e dei documenti da parte di tale autorità, del pagamento di eventuali diritti.

 

Per la Commissione, la creazione di un sistema di questo tipo, con un maggior coinvolgimento dello Stato di origine, è la scelta migliore per facilitare e accelerare le procedure di riconoscimento; inoltre, l’utilizzo obbligatorio del sistema IMI permette di ridurre i potenziali costi e il tempo necessario per trattare le domande.

 

Per quanto riguarda i liberi professionisti, la Commissione non prevede nessun impatto negativo, considerato anche che l’EPC è une procedura volontaria, ma anzi ritiene che essi potranno godere di significativi benefici. Per esempio, avranno dei tempi certi, posto il riconoscimento tacito in caso di mancato riscontro entro i termini. Inoltre, nel caso di prestazione di servizi su base temporanea e occasionale (senza implicazioni per la sicurezza e la salute), saranno autorizzati a esercitare per un periodo di 18 mesi (contro i 12 mesi della normativa attuale) e potranno richiedere l’EPC per più Stati membri, in sostituzione della dichiarazione preventiva che ora dovrebbero fare per ciascuno Stato. Inoltre, i documenti richiesti saranno semplificati: in particolare, non servirà presentare i documenti emessi dalla stessa autorità competente dello Stato di origine. Ma le agevolazioni saranno molte altre ancora, dalla maggiore sicurezza dei dati personali grazie all’uso dell’IMI al fatto che i professionisti non dovranno più ricercare le autorità competenti nello Stato ospitante, poiché le richieste vi saranno direttamente indirizzate. Riguardo il meccanismo di allerta, il regolamento approfondisce questioni quali le informazioni contenute nei messaggi di allerta o l’accesso ai messaggi tramite IMI; anche in quest’ambito, viene garantita la massima attenzione alla protezione dei dati.

 

Leggi il Regolamento di esecuzione (UE) 2015/983 della Commissione del 24 giugno 2015 sulla procedura di rilascio della tessera professionale europea e sull’applicazione del meccanismo di allerta ai sensi della direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.