Ue: al via il nuovo collegio dei commissari

Tra i neo commissari, il ministro Raffaele Fitto. Fitto sarà vicepresidente esecutivo per la coesione e le riforme. Sarà inoltre responsabile del portafoglio che si occupa di politica di coesione, sviluppo regionale e città

Oggi, 17 settembre, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von de Leyen, ha presentato alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi politici del Parlamento Europeo la struttura pianificata del nuovo collegio dei commissari. Questa nuova composizione è stata sviluppata seguendo le linee guida politiche stabilite dopo settimane di intense negoziazioni con gli Stati membri.

L’annuncio ha messo in luce una chiara priorità: la competitività europea, che sarà il cuore pulsante delle politiche comunitarie. La presidente ha sottolineato come le rigide separazioni del passato tra i diversi ambiti di competenza siano state superate, seguendo le raccomandazioni contenute nel rapporto Draghi. L’obiettivo è rafforzare la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia europee, garantendo una transizione equa e decarbonizzata per tutti. La nuova strategia industriale sarà audace, puntando su innovazione e investimenti, e sarà affiancata da politiche che promuovano la coesione regionale, la crescita economica e il benessere sociale.

Una delle principali novità riguarda la struttura stessa del collegio: sarà più snella, interattiva e interconnessa. Non ci sarà più un ulteriore livello di vicepresidenti, ma piuttosto sei Vicepresidenti esecutivi che avranno un ruolo chiave, ognuno con una responsabilità specifica. Questa decisione riflette l’importanza di una stretta collaborazione tra i vari commissari, poiché le sfide della sicurezza, della democrazia, dell’economia e del cambiamento climatico sono intrinsecamente collegate tra loro.

Un altro aspetto cruciale di questa nuova struttura è l’equilibrio di genere. Il Presidente ha evidenziato come sia stato inaccettabile che, in una prima fase, solo il 22% delle nomine fosse rappresentato da donne. Grazie a un lavoro continuo con gli Stati membri, questa percentuale è salita al 40%, con 11 donne su 27 membri nel nuovo collegio. Tra i sei Vicepresidenti esecutivi, quattro sono donne, con un’ampia rappresentanza geografica che include membri provenienti da Stati dell’Est, del Nord Europa e dalle ex repubbliche sovietiche.

Il ruolo dei sei Vicepresidenti esecutivi è stato delineato chiaramente:

  • Teresa Ribera, Vicepresidente esecutiva per una transizione pulita, giusta e competitiva, sarà responsabile della politica di concorrenza e garantirà che gli obiettivi del Green Deal europeo siano perseguiti.
  • Henna Virkkunen, Vicepresidente per la sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, si occuperà delle tecnologie digitali e di frontiera, della sicurezza e del rafforzamento delle basi democratiche dell’Unione.
  • Stéphane Séjourné, Vicepresidente per la prosperità e la strategia industriale, lavorerà per creare condizioni favorevoli alle imprese europee, promuovendo investimenti e innovazione.
  • Kaja Kallas, Alto Rappresentante e Vicepresidente per gli affari esteri e la sicurezza, guiderà la politica estera dell’UE in un contesto di rivalità geostrategiche.
  • Roxana Mînzatu, Vicepresidente per le persone, le competenze e la preparazione, sarà responsabile delle politiche legate alle competenze, all’istruzione e ai diritti sociali.
  • Raffaele Fitto, Vicepresidente per la coesione e le riforme, si occuperà dello sviluppo regionale e delle politiche di coesione, con un occhio di riguardo alla modernizzazione e alla crescita economica.

Uno degli elementi centrali del nuovo approccio è l’idea che tutti i commissari siano uguali e che condividano la responsabilità di realizzare le priorità politiche dell’Unione. Questo approccio collegiale si riflette anche nella scelta dei portafogli: ogni Vicepresidente esecutivo avrà un ambito specifico di competenza, ma dovrà lavorare strettamente con gli altri commissari per raggiungere obiettivi comuni.

L’annuncio di oggi segna una svolta importante per l’Unione Europea, che si prepara a affrontare le sfide globali con una squadra che riflette la diversità, l’equilibrio di genere e una visione comune per un’Europa più forte, competitiva e unita.

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