Fondoprofessioni, boom di adesioni

BILATERALITA’. Dalle statistiche del Fondo oltre 50 mila studi e aziende puntano sulla formazione. Coinvolti quasi 200 mila dipendenti Una realtà in crescita costante. E’ questo il profilo che emerge
BILATERALITA’. Dalle statistiche del Fondo oltre 50 mila studi e aziende puntano sulla formazione. Coinvolti quasi 200 mila dipendenti

Una realtà in crescita costante. E’ questo il profilo che emerge dalle ultime statistiche sulle adesioni a Fondoprofessioni. Subito alcuni numeri: sono più di 50 mila le strutture (30 mila studi professionali e 20 mila aziende) che alla fine di settembre 2011 aderiscono al Fondo paritetico interprofessionale per la formazione continua, per un totale di quasi 200 mila dipendenti per i quali i datori di lavoro professionisti versano lo 0,30% del monte salari a Fondoprofessioni.
Numeri che certificano la costante crescita del Fondo negli ultimi anni: nel 2004, un anno dopo la costituzione di Fondoprofessioni, si registravano poco più di 10 mila studi/aziende aderenti, per un totale di circa 40 mila dipendenti. Dati alla mano, in otto anni di attività, le adesioni al Fondo risultano quintuplicate. “E’ stata premiata la strategia del Fondo, che in questi anni ha voluto ridurre l’impatto della burocrazia e ha elaborato un’offerta formativa di grande qualità”, commenta Massimo Magi, presidente di Fondoprofessioni. Gli studi professionali, , che rappresentano il 59% delle strutture aderenti, rimangono il target strategico di Fondoprofessioni, che finanzia interventi formativi gratuiti per lo sviluppo del personale delle strutture operanti nel comparto delle professioni liberali. Obiettivo prioritario del Fondo, infatti, è quello di accompagnare le esigenze di crescita degli studi professionali che vanta numeri in costante crescita. Sono, infatti, più di un milione e mezzo gli addetti del settore, che rappresenta il 12% del Pil nazionale. Una porzione significativa dell’economia del Paese e di occupati può guardare al Fondo come strumento di valorizzazione delle competenze dei lavoratori e, quindi, di sviluppo della competitività dell’intero comparto professionale.
Tuttavia, le risorse dal Fondo attirano anche aziende di dimensioni maggiori. Le imprese rappresentano, infatti, il 41% delle strutture aderenti a Fondoprofessioni. “Anche le aziende rispondono bene” afferma Magi. “E’ il segnale che anche realtà di dimensioni più significative in termini di numero di dipendenti trovano nel Fondo un valido partner per lo sviluppo della professionalità dei lavoratori attraverso la formazione finanziata”.
Molte le ragioni di questo exploit. Bandi semestrali per attività corsuali e seminariali, interventi personalizzati e a catalogo, un canale ad hoc per aziende, gruppi, corsorzi e reti franchising. E ancora, eventi promozionali sul territorio, costante monitoraggio del mondo delle professioni e innovazioni procedurali.
A fare da traino le realtà più dinamiche del Nord, su tutte Lombardia e Veneto. L’area lombarda rappresenta circa un quinto delle adesioni totali, con un bacino di oltre 10 mila studi/aziende aderenti, per un totale di quasi 42 mila dipendenti. A seguire il Veneto, con circa 10 mila strutture aderenti, espressione di più di 36 mila dipendenti. Ma dati molto positivi arrivano anche dall’Emilia Romagna e dalle regioni dell’Italia centrale, dove primeggia la Toscana con un totale di oltre 3 mila strutture con più di 10 mila dipendenti, davanti al Lazio e alle Marche. Tra le regioni meridionali la Sicilia svetta, con quasi 3 mila e 550 studi e aziende aderenti con oltre 10mila dipendenti.
A livello geografico, i numeri del Fondo confermano una distribuzione non ancora omogenea sul territorio, specchio della tradizionale differenziazione sull’asse Nord-Sud del Paese. Proprio per questo, attraverso il dialogo con le istituzioni di governo locali e le differenti realtà professionali operanti sul territorio, Fondoprofessioni mira a colmare il gap territoriale per concorrere allo sviluppo organico delle professioni attraverso interventi mirati e tarati sulle specifiche necessità di sviluppo delle diverse aree geografiche. “I dati della ripartizione regionale delle adesioni rappresentano una fotografia del Paese” afferma il presidente di Fondoprofessioni. “Certamente, il dato più incoraggiante viene da una regione meridionale, la Sicilia, dove si è lavorato a lungo e bene per creare importanti sinergie con le realtà formative e professionali locali”.
Cresce, dunque, la percezione dei vantaggi derivanti dalla formazione continua. Aderendo a Fondoprofessioni, attraverso la denuncia mensile del flusso UNIEMENS, gli studi e le aziende possono, infatti, finanziarsi interventi formativi di sviluppo delle competenze delle proprie risorse umane. Formazione gratuita per i dipendenti, quindi, e garanzia di una maggiore competitività degli studi, con la destinazione dello 0,30% del monte salari dei dipendenti a Fondoprofessioni.
Il contributo dello 0,30%, che ogni datore di lavoro già versa mensilmente per obbligo di legge può rappresentare infatti una grande opportunità per gli studi, le aziende e i dipendenti grazie all’attività svolta dal Fondo. Un’offerta formativa sempre più vicina alle esigenze di sviluppo delle professioni e attenta alla crescita dell’occupabilità dei lavoratori del comparto. E’ questo il valore aggiunto di Fondoprofessioni per accompagnare la crescita del settore delle professioni liberali.
 

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