Si è aperto a Budva, in Montenegro, il decimo Forum della società civile dei Balcani occidentali, promosso dal Comitato economico e sociale europeo (CESE). L’evento, che riunisce oltre 100 partecipanti tra rappresentanti istituzionali, sindacati, datori di lavoro e organizzazioni della società civile, si propone di rafforzare il dialogo regionale e accelerare il processo di convergenza socioeconomica con l’Unione europea.
Il Forum, svoltosi tra il 13 e 14 maggio, ha l’obiettivo di sostenere il Montenegro nel suo percorso verso l’adesione all’UE, auspicata per il 2028, e di fungere da modello per l’intera regione. L’iniziativa è organizzata con il sostegno della Commissione europea (DG ENEST), dell’Open Society Foundation – Western Balkans (OSF-WB), del Western Balkans Fund (WBF) e del Regional Cooperation Council (RCC).
L’apertura del Forum ha visto la partecipazione di figure di rilievo come Nik Gjeloshaj, Vice Primo Ministro del Montenegro per la Politica Economica, S.E. Johann Sattler, Capo della Delegazione UE in Montenegro, la professoressa Gordana Đurović, copresidente del Comitato consultivo misto UE-Montenegro, Amer Kapetanović, Segretario Generale del Consiglio di Cooperazione Regionale. Importante, anche la partecipazione della Fondazione europea per la formazione professionale (ETF), rappresentata dal suo direttore Pilvi Torsti, che interverrà al Forum il 14 maggio per sottolineare l’importanza delle competenze come forza trainante per l’inclusione, la resilienza e migliori opportunità per le persone nei Balcani occidentali.
Nel suo intervento inaugurale, Gjeloshaj ha espresso ottimismo sul percorso di adesione del Montenegro: “Siamo fiduciosi che riusciremo a chiudere due capitoli negoziali entro la presidenza polacca di giugno, e puntiamo a ulteriori progressi entro fine anno.” Mentre Sattler ha sottolineato l’importanza dell’adesione del paese, in quanto “la nuova realtà geopolitica ha reso l’allargamento dell’UE una priorità strategica e il Montenegro è di nuovo su un percorso credibile verso l’adesione. La società civile svolge un ruolo fondamentale, non solo fornendo competenze e monitorando le riforme, ma anche garantendo la responsabilità delle istituzioni e il coinvolgimento dei cittadini.”
Anche Oliver Röpke, Presidente del CESE, ha ribadito l’impegno dell’Unione: “Il futuro dei Balcani occidentali è in Europa. La società civile deve essere al centro di questo processo, contribuendo a costruire un’Unione fondata su riforme democratiche, giustizia sociale e crescita condivisa.”
Al centro del Forum c’è il ruolo attivo della società civile nel processo di adesione all’UE e nella realizzazione del Pilastro europeo dei diritti sociali. In un messaggio video, la Commissaria europea per l’Allargamento, Marta Kos, ha evidenziato il contributo imprescindibile delle organizzazioni civiche nei negoziati di adesione. La seconda giornata sarà incentrata sui diritti sociali e sul contributo dei partner sociali nella loro attuazione e tutela nella regione, con l’intervento di Roxana Mînzatu, Vicepresidente esecutiva per i diritti sociali e le competenze, e della Ministra montenegrina del Lavoro Naida Nišić.
L’importanza della cooperazione regionale è stata al centro del discorso di Amer Kapetanović, Segretario Generale del RCC: “Il Mercato Comune Regionale può accelerare la crescita fino al 10%, ma le riforme devono essere inclusive. Oltre 500 organizzazioni civili sono già coinvolte: il cambiamento reale nasce dalla partecipazione diretta delle persone.”
Il Forum si conclude oggi il 14 maggio con l’adozione di una dichiarazione finale contenente raccomandazioni concrete rivolte ai governi della regione e alle istituzioni europee. Tale documento rappresenterà una sintesi delle proposte emerse durante i lavori, orientate a rafforzare la cooperazione, promuovere la coesione sociale e sostenere il percorso europeo dei Balcani occidentali.
L’evento, organizzato ogni due anni dal Comitato di monitoraggio del CESE per i Balcani occidentali, si conferma come un’importante piattaforma per il dialogo civile e per la definizione di politiche condivise tra società civile e istituzioni.