Liberalizzazioni, troppi pregiudizi sui professionisti

Il commento del presidente Stella, al decreto legge approvato dal governo Abolizione delle tariffe minime e massime; il compenso della prestazione professionale deve essere pattuito in forma scritta con il
Il commento del presidente Stella, al decreto legge approvato dal governo

Abolizione delle tariffe minime e massime; il compenso della prestazione professionale deve essere pattuito in forma scritta con il cliente; tirocinio nelle università per l’iscrizione agli albi professionali; via libera alla partecipazione al patrimonio dei confidi. Sono questi i principali interventi sul fronte delle liberalizzazioni che coinvolgono i liberi professionisti. Venerdì 20 gennaio, il consiglio dei ministri ha varato il decreto legge sulle concorrenza, le liberalizzazioni e le infrastrutture, che passa ora all’esame del Parlamento.
Le nuove misure, come ampiamente anticipato, avranno pesanti ripercussioni sull’attività delle professioni regolamentate. Duro il commento del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella: “I professionisti vengono imbrigliati tra preventivi obbligatorio e pattuizioni scritte, sotto la minaccia dell’illecito disciplinare. Da una parte si semplifica togliendo le tariffe, dall’altro si sta tentando di introdurre per decreto il concetto di sfiducia verso i professionisti. Il provvedimento varato conferma il forte pregiudizio del governo verso un settore economico che è centrale per la ripresa dell’economia del Paese. Invece di rendere il mercato dei servizi professionali più aperto alla concorrenza, il decreto introduce solo nuovi paletti burocratici al lavoro dei professionisti" continua Stella. “Poteva essere l’occasione per rendere davvero competitivo il settore delle professioni, sburocratizzando il sistema ordinistico e i rapporti tra pubblica amministrazione e professionisti, ma le decisioni che sono uscite dal governo rischiano di essere soltanto uno spot”
Vediamo nel dettaglio che cosa prevede il decreto legge, approvato dal governo.

Tariffe. La prima misura inserita per favorire la concorrenza nel settore dei servizi professionali riguarda le tariffe. L’articolo 9 prevede l’abrogazione di tutte le tariffe professionali, sia minime che massime. Nel caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale, il compenso del professionista non sarà più stabilito dal giudice (come prevedeva la prima bozza del decreto), ma sarà determinato da parametri stabiliti dai ministeri vigilanti Sarà inoltre il ministero della Giustizia, di concerto con quello dell’Economia, a fissare i nuovi parametri per oneri e contribuzioni alle casse professionali.

Preventivo scritto. Il decreto stabilisce che il compenso per le prestazioni professionali deve essere pattuito con il cliente per iscritto all’atto del conferimento dell’incarico professionale. Il professionista è poi tenuto a fornire al cliente tutte le informazioni utili sugli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell’incarico. Non solo, deve anche indicare al cliente i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell’esercizio dell’attività professionale. Il professionista che non ottempera a quanto previsto dal decreto in materia di compenso commette un illecito disciplinare.

Tirocinio. Tirocinio non superiore a 18 mesi e per i primi sei mesi potrà essere svolto nelle università. Il provvedimento prevede infatti che le università possono prevedere nei rispettivi statuti e regolamenti che il tirocinio ovvero la pratica, finalizzati all’iscrizione negli albi professionali, siano svolti nell’ultimo biennio di studi per il conseguimento del diploma di laurea specialistica o magistrale. Prevista un’apposita convenzione quadro tra i Consigli nazionali degli ordini e il ministro dell’Istruzione, università e ricerca.

Confidi. Il decreto sulle liberalizzazioni rafforza i confidi ed estende ai liberi professionisti la possibilità di partecipare al patrimonio dei consorzi di garanzia. La nuova disposizione si riallaccia al decreto sviluppo del luglio scorso, che ha previsto la possibilità per i liberi professionisti di costituirsi in un confidi. Come noto, la norma ha permesso a Confprofessioni di costituire due confidi: Fidiprof Nord e Fidiprof sud. Le nuove disposizioni, introdotte dal decreto liberalizzazioni, vanno quindi a integrarsi con il decreto sviluppo prevedendo la possibilità anche per i liberi professionisti di poter partecipare al capitale sociale dei confidi con i medesimi limiti societari previsti dalla legge 214/2011.
 

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