Liste di mobilita’ aperte agli ex dipendenti degli studi

L’Umbria è la prima Regione ad applicare l’estensione degli ammortizzatori sociali ai dipendenti degli studi professionali, sancita dalla risposta del Ministero del lavoro all’interpello 10/2011 di Confprofessioni e Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. Il 28 marzo scorso, la giunta regionale guidata da Catiuscia Marini ha approvato la delibera che consente l’iscrizione nella lista di mobilità non indennizzata ai lavoratori licenziati dal professionista per giustificato motivo, sia esso legato alla riduzione del personale, alla trasformazione o alla cessazione dell’attività. La delibera è estesa anche agli apprendisti che, come i lavoratori, possono richiedere l’iscrizione alla lista di mobilità non indennizzata nel termine di 60 giorni dalla pubblicazione del provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria.
A seguito dell’interpello formulato dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro e da Confprofessioni, il ministero ha adottato la nozione di «datore di lavoro» fornita dalla corte di giustizia europea, secondo la quale, seppure la disciplina concernente la procedura di mobilità si riferisce soltanto alle imprese, in realtà può essere interpretata nel senso di qualunque soggetto che svolge attività economica e sia attivo nel mercato. Di conseguenza anche agli studi professionali va applicata la disciplina che da diritto ai dipendenti licenziati di iscriversi alle liste di mobilità. Pur non godendo dell’indennità i lavoratori possono beneficiare della possibilità di un’assunzione agevolata. «L’adozione di questo provvedimento trova una ragione sostanziale nella possibilità di iscrivere finalmente anche i dipendenti degli studi professionali nella lista di mobilità non indennizzata» ha detto il presidente di Confprofessioni Umbria, Bruno Toniolatti «la finalità è quella di agevolare la ricollocazione nel mercato del lavoro degli ex dipendenti licenziati per giustificato motivo oggettivo».