Collocamento, nuovi attori per rilanciare l’occupazione

LAVORO. La manovra finanziaria amplia il numero dei soggetti abilitati all’intermediazione tra domanda e offerta. Il plauso di Michele Tiraboschi "La liberalizzazione del collocamento fa entrare nel mercato del lavoro soggetti che sanno capire quello di cui ha realmente bisogno il mercato stesso, in termini di professionalità e competenze". Michele Tiraboschi, docente di Diritto del
LAVORO. La manovra finanziaria amplia il numero dei soggetti abilitati all’intermediazione tra domanda e offerta. Il plauso di Michele Tiraboschi

"La liberalizzazione del collocamento fa entrare nel mercato del lavoro soggetti che sanno capire quello di cui ha realmente bisogno il mercato stesso, in termini di professionalità e competenze". Michele Tiraboschi, docente di Diritto del Lavoro presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, interpellato da Labitalia, sostiene la misura contenuta nella manovra economica che autorizza allo svolgimento dell’attività di incontro tra domanda e offerta di lavoro anche soggetti quali scuole secondarie di secondo grado, patronati, enti bilaterali, associazioni senza fini di lucro, siti internet no profit e l’Enpals.
L’ampliamento dei soggetti intermediari è stato reso possibile grazie a una modifica alla “riforma Biagi” (decreto legislativo n.276 del 2003), che consente anche alle associazioni datoriali (Confprofessioni per il comparto degli studi professionali) e sindacati, insieme a istituti di scuola secondaria superiore, università, comuni, camere di commercio, patronati, enti bilaterali (tra cui Ebipro), ordini provinciali, associazioni e siti internet senza fini di lucro, di svolgere un ruolo di intermediazione tra domanda e offerta d’impiego. I nuovi attori, inseriti in un apposito albo, potranno svolgere l’attività di intermediazione solo dopo aver attivato una connessione alla Borsa continua nazionale del lavoro, attraverso il portale “clic lavoro”, e dopo aver fornito al Ministero del Lavoro “ogni informazione utile relativa al monitoraggio dei fabbisogni professionali e al buon funzionamento del mercato del lavoro”, come si legge nel documento. Il mancato conferimento dei dati alla Borsa sarà punito con una sanzione pecuniaria da 2 mila a 12 mila euro e con l’espulsione dall’albo.
"I nuovi attori si aggiungono ai soggetti già previsti dalla legge Biagi” continua Tiraboschi “e cioè università, Comuni e loro associazioni, associazioni datoriali e sindacali, Comunità montane, Camere di commercio e un apposito ente dell’Ordine nazionale dei consulenti del lavoro". "Negli ultimi anni”, spiega il giuslavorista, “anche a causa della crisi internazionale, il mercato ha evidenziato delle criticità collegate ai servizi di domanda e offerta di lavoro. Se da una parte erano molte le aziende che licenziavano, dall’altra però non si riuscivano a trovare le competenze richieste. Da qui l’idea di potenziare i servizi per il lavoro che possono avvicinare concretamente la domanda con l’offerta di lavoro. Soggetti che, nella ricerca di personale, guardano al futuro e non solo al presente, rendendo un servizio sia alle aziende sia ai lavoratori".
 

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