Confidi, più attenzione ai piccoli e spazio alle Casse

Il presidente di Confprofessioni Stella intervistato da ItaliaOggi dopo il varo della riforma dei consorzi di garanzia. Riequilibrare il ruolo del Fondo Centrale di Garanzia Più attenzione ai confidi di minori dimensioni e di più recente costituzione quali sono i Confidi dei liberi professionisti e spazio alle Casse di previdenza private per sostenere l’attività economica
Il presidente di Confprofessioni Stella intervistato da ItaliaOggi dopo il varo della riforma dei consorzi di garanzia. Riequilibrare il ruolo del Fondo Centrale di Garanzia

Più attenzione ai confidi di minori dimensioni e di più recente costituzione quali sono i Confidi dei liberi professionisti e spazio alle Casse di previdenza private per sostenere l’attività economica e sociale dei liberi professionisti. Sono due aspetti fondamentali che i decreti di attuazione della Riforma dei sistemi dei confidi – pubblicata lo scorso 5 agosto in Gazzetta Ufficiale – dovranno tenere in considerazione per favorire i liberi professionisti. in un’intervista rilasciata lo scorso 12 agosto a ItaliaOggi, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, riaccende i riflettori sulla riforma dei Confidi, dopo che nel 2013 la Confederazione ha dato vita a due consorzi di garanzia “che operano su valori economici di minore entità, erogando crediti sulla base di una valutazione di merito qualitativa e in ambiti di prossimità”.

L’accesso al credito è una delle principali criticità per il sistema professionale italiano. Tassi, commissioni, quota di finanziamenti, garanzie reali e non sono mediamente favorevoli per i professionisti rispetto ai valori di mercato. Il racing dei professionisti è sostanzialmente equiparato a quello delle Pmi e non viene mai valutato il capitale intellettuale. “Dall’attuazione della delega ci aspettiamo quindi un intervento che, superando le maggiori criticità, assegni ai consorzi di garanzia un ruolo strategico per il rilancio del credito a favore dei soggetti meno garantiti, quali sono ad esempio i giovani professionisti”.

Secondo il numero uno di Confprofessioni, da un lato, “è necessario che si ponga una particolare attenzione ai confidi di minori dimensioni e di più recente costituzione quali sono i Confidi dei liberi professionisti”; al tempo stesso, aggiunge Stella “un punto che dovrà essere sicuramente affrontato è poi quello del ruolo del Fondo Centrale di Garanzia che finora ha operato in maniera sbilanciata a favore del sistema bancario anche per importi di minore entità, rendendo meno appetibile il ricorso ai confidi”.

 I confidi del settore delle professioni – secondo quanto dichiarato il presidente Stella a ItaliaOggi –  possono svolgere un ruolo fondamentale per la crescita del sistema professionale e quali intermediari finanziari essi potranno veicolare i fondi europei  e favorire quindi migliori condizioni di finanziamento.

Da questo punto di vista- ha aggiunto Stella – le Casse di previdenza private possono svolgere un ruolo “fondamentale a sostegno dell’attività economica e sociale dei liberi professionisti”. Il loro intervento nel capitale dei confidi può infatti facilitare fortemente l’accesso al credito da parte degli stessi professionisti. “Si tratta di un intervento in linea con le politiche di welfare che le Casse sono sempre di più chiamate a realizzare – osserva Stella, aggiungendo che “il meccanismo del  moltiplicatore con il quale le banche convenzionate con i confidi sostengono il credito produce un ampliamento sostanziale delle disponibilità finanziarie a favore delle categorie di riferimento di ciascuna Cassa”.